Nord e Sud - anno XI - n. 51 - marzo 1964

Marco Cesarini Sforza latte ed ortaggi, frutta, verdura, carne. La proprietà immobilistica è stata messa in crisi da due for~e concomitanti: gli _emigranti contadini e l'attrazione degli insediamenti turistici lungo il litorale. Sono giunti nell'Agro, successivamente, e tutti· muniti di qualche capitale inizial_e, dapprima i profughi dalla Tunisia e dalle ex colonie italiane, poi gruppi di sardi, attestatisi sopratutto a nord del centro· urbano, poi i coloni delle montagne del basso Lazio, che scendevano al ·piano in cerca di terra migliore. Sono così cominciati i primi scorpori spontanei e le prime vendite di terra da parte delle grandi famiglie padronali. Dove erano soltanto pascoli stagionali, si so·rìo attrezzati vigneti, frutteti, carciofolaie, ecc .. D'altra parte, molti capitali romani hanno cercato redditizzi investimenti nel settore turistico, tagliando tutta una larga fetta del litorale, e rosicchiando così gli antichi latifondi dalla parte del mare, mentre gli agricoltori immigrati se li ripartivano dalla parte verso la città. Da tutto ciò è risultato un nuovo aspetto dell'Agro, non più vuoto e desolato come soltanto quindici anni or so·no, ma tagliato di campi e di vivai, e ormai sede d'una agricoltura di tipo capitalistico. Ma il fatto determinante, a mutare la vita nella tradizionale campagna intorno a Roma, è stato il sorgere del comprensorio industriale dapprin1a detto di Latina (qu·ando a Latina si fermava il margine supe~ riore del territorio d'impegno della Cassa per il Mezzogiorno) ed ora di Latina-Pomezia. Si ·tratta di un evento probabilmente destinato, in un prossimo futuro, a modificare ancora una volta, e profondamente, il volto della stessa Ro-ma. L'area industriale « complementare » di Latina-Pomezia comprende sei comuni dell'Agro (Pomezia, Latina, Aprilia, Cisterna, Pontinia e Sabauda), la parte pianeggiante di otto co·muni montani (da Serrnoneta a Rocc·asecca dei Volsci), la parte costiera del territorio di Anzio e di Nettuno, no,nché alcune zo,ne dei comu11i di Velletri e di Lanuvio. Sono settanta chilometri di lunghezza per venti circa di larghezza: in tutto 2.500 ettari, sul quale, in un clima da nuovo Far West, in poco più di due anni si sono spesi una quindicina di miliardi, e dove è sorto o va sorgendo un agglomerato di circa 250 stabilimenti industriali di varie dimensioni, che presto occuperanno non meno di 150.000 _ operai. Così, in questi ultimissimi anni, la popolazione di Latina, tanto per fare un esempio, è aumentata di ben il 37,5 per cento; la città è cresciuta, quanto a numero di abitazioni, quasi di una volta e mézzo; il reddito locale si è incrementato del 129 per cento. Ad Anzio già risiedono 2.500 nuovi operai, destinati a crescere quando entreranno in funzione le ferriere di Nettuno e la « Terni » e la « Marzotto » di Lanuvio. A Pomezia, in due-tre anni, sono sorti 31 stabilimenti (2.000 operai); 54 - Bibliotecaginobianco

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