Nord e Sud - anno XI - n. 51 - marzo 1964

·Roma-regione legate all'industria: oltre un quinto della popplazione. Molto ci sarà da dire sul carattere di questa classe operaia in formazione (se mai riuscirà a formarsi come strato sociale attivo e riconoscibile nel contesto cittadino). Occorre comunque notare che Roma è città oggi più produttiva e moderna di quanto non la si co-nsideri solitamente, e che i suoi problemi strutturali, dunque, non sono soltanto quelli di una capitale burocratico-politica, d'un centro amministrativo, turistico e residenziale. D,'altra parte, accanto all'embrione di classe operaia, si è formato a Roma ancl1e l'embrio-ne di un nuovo ceto imprenditoriale. Ci sono gli , specu~atori sulle aree, i ras dell'edilizia e il relativo sottobosco di piccola speculazione, sfruttamento, corruzione, paternalismo; ma ci sono anche gruppi industriali moderni e vitali. L'aspetto della zona industriale romana - è vero ___;è.. alquanto ridicolo, con le fabbrichette tessili o chimico-farmaceutiche camuffate da ville a chalets svizzeri, ognuna col suo orticello e magari il pollaio ove il padro,ne alleva i volatili per la mensa. Gli operai sono ancora mezzi contadini, a cavallo tra il tornio e il telaio meccanico e la vita chiusa e selvaggia dei borghi dell'Agro e dei Castelli. C'è, tuttavia, ancorché debole, una presenza sindacale e associativa sia da parte padronale che da parte operaia. C'è più denaro da spendere e soprattutto· un nuovo tipo d'urbanesimo assai diverso dall'antico,: consistente, questo-, nella classica partenza dell'emigrante verso Roma unicamente sulla base d'una amicizia o d'una commendatizia paesana, puntate cioè sui buoni uffici d'un « càpocordata » (spesso politico) per trovare lavoro a Roma (in un ministero, possibilmente, a fare l'usciere), e indirizzato l'urbanesimo nuovo, invece, verso la -fabbrica e l'officina. L'Agro romano. - Queste e simili variazioni si comprendono più profondamente se mettiamo Roma in relazione al suo ambiente circostante, l'Agro romano, la vasta campagna che la circonda .. Il paesaggio campagnolo intorno alla città ha mutato altrettanto profondamente e rapidamente di quello cittadino, e ciò anche se in esso sono. rimaste ancora large « isole » di vecchio e di superato, la cui esistenza, però, non costituisce più, oggi, il carattere tipico della zona, bensì soltanto un elemento di contrasto e di paragone che rende più evidente il « salto » compiuto altrove e c9mplessivamente. . Il vecchio Agro, aperto regno della pecora e della bufala, non esiste più. Il tradizionale feudo· agricolo e pastorale è stato intaccato profondamente da successive ondate di uomini e di capitali, e con esso se ne è andata anche gran parte del vecchio assenteismo padronale. L'enorme città, del resto, ha biso·gno di nutrirsi, sollecita dalle sue campagne 53 Bibliotecaginobianco

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