Giulio De Luca 4.000 con un impegno di 80 ha; per l'area di Salerno, 8.000 con un impegno di 165 ha; per l'area di Cava dei Tirreni, 2.000 con un impegno di 40 ha; per l'area di Mercato San Severino, 8.140 con un impegno di 185 ha. Un complesso dunque di 22.140 posti di lavoro. Naturalmente, alle aree impegnate per la installazione di nuo,ve industrie, dovranno aggiungersi quelle per le nuove zone residenziali. Dal parere espresso dal Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno si ricava la prova del disordine che si determina quando· i piani proliferano e manca un organo di coordinamento. Sembra, infatti, che il Comitato abbia ritenuto che gli · investimenti previsti nell'area di Salerno e di Cava dei Tirreni siano eccessivi in rapporto ai programmi già in atto ad o·pera dei .rispettivi comuni, ai quali andrebbero a so-, vrapporsi; mentre avrebbe ritenuto•, giustamente, di non potere approvare quanto previsto per l'area di Mercato San Severino senza che fosse chiarito in che misura sarà possibile coordinare l'iniziativa che si vuol prendere in relazione a questo centro, con il futuro piano per la provincia di Napoli, alla quale l'area di Mercato San Severino dovrebbe connettersi. Esaminando la direzione e le caratteristiche degli assi economici proposti per la provincia di Salerno, le previsioni di collegamento con quella di Avellino, e diverse altre ipotesi presentate o approfondite successivamente da studiosi qualificati a rappresentare gli interessi dei gruppi economici e industriali, nonché le conclusioni urbanistiche del consorzio per la provincia di Caserta, si può azzardare l'ipotesi di quel che potrà essere il quadro di unio,ne di tutte queste iniziative intorno alle quali si muovono graridi interessi ed opposte co·rrenti. Tale ipotesi riflette l'opinione di alcuni grt1ppi influenti, e va presa dunque per quel cl1e vale; 1na si può a mio perso·nale giudizio ritenere che il quadro sia sufficientemente conforme ad una tendenza in atto, già palese nei programmi del consorzio per la provincia di Salerno, e per logica consegue~za in nuce nei programmi napoletani. A questo punto è opportuno sottolineare che queste due provincie - Napoli e Salerno - e quella di Caserta sono dal punto di vista urbanistico così strettamente interdipendenti che le iniziative in atto dell'una condizion.ano quelle dell'altra e non dovrebbero essere consentite contraddizioni e neppure eccessi di autonomia. L'asse economico previsto dal piano del consorzio della provincia di Salerno· parte da un punto situato i11prossimità di Paestum, attraversa la pianura del Sele obliquamente fino a Battipaglia, di qui punta diritto verso Salerno, dove si biforca in due rami, l'uno principale e l'altro secondario. Quest'ultimo segue il tracciato della costruenda autostrada 40 Bibliotecaginobianco •
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