Le prospettive dell'urbanizzazione della luce si accorda all'assortimento dei materiali che inquadrano gli squarci vetrati nelle nuove torri di Park Avenue, opponendo la dualità di colori della Lever H ouse alla colonna di oro vecchio i11castonato di bronzo opaco del Seagram Building e alla massa di luce argentea che prorompe dal metallo bianco delI'Union Carbide Buildingo Quest'arte dell'illuminazione elettrica degli interni, che colora e~ anima il paesaggio urbano è stata ripresa nei nuovi grandi edifici di Stoccolma, dove la lunghezza delle notti invernali rende questi artificii particolarmente apprezzati. J?i giorno, come di notte, le muraglie dei nuovi edifici riuniscono, invece di separare, interni ed esterni. I grandi varchi illt1minati, o aperti, offrono alla vista del passante per lo_meno delle allusioni alla vita che scorre dietro le facciate. E alla gente non spiace questa comunione della sua esistenza quotidiana con l'ambiente sociale circostante. L'architettura in cemento armato è sul punto di passare da uno stile quasi ro·manico ad un nuovo gotico, che si slancia verso l'alto su sottili pilastri ed usa i suoi vasti squarci per offrire, dall'interno verso la strada, degli imme11si vitraux colorati, animati dalla vita stessa. Ma percl1é questo paesaggio sia veramente estetico, è necessaria in questi interni una vita di buon gusto, una disciplina, una qualità di decorazione ambientale che si può realizzare facilmente negli uffici di lusso, ma molto di meno negli immobili po-polosi i cui occupanti non concepiscono ancora il loro ruolo· sociale. Siamo in piena transizione, in ·piena riforma delle nostre co·ncezioni: la disciplina che l'arcl1itettura nuova esige dalla sua clientela è nello spirito della vita comunitaria necessaria ad una città densa, perché possa essere una città felice. Quando gli abitanti delle città avranno capito e accettato ·il loro ruolo negli immensi vitraux, sarà più facile ridurre il rumore, la polluzio·ne atmosferica, gli ingorghi della circolazione e combattere la criminalità nelle città. D'istinto, gli abitanti delle città olandesi sembrano aver capito e lasciano le loro tende scostarsi, offrendo all'esterno lo spettacolo dei loro immacolati tinelli. Ma la nuova città non è t11tta densa né formata solo da grandi costruzioni. Essa accumula un abitato fortemente agglomerato in alcune zone e sparpaglia altrove _case individuali, sia a schiere regolari con1e nelle Garden Cities inglesi o nelle Levittowns e in altre banlieues pianificate americane, sia in un disordine più poetico, più rurale, come nelle città-parco così frequenti negli Stati Uniti, in Megalopolis e in· altre « grandi banlieues », e che comincia a svilupparsi, ma con minore libertà (tranne che per le residenze secondarie), nelle campagne suburbanizzate d'Europa. La città di domani unirà certamente, come già Megalo27 Bibliotecaginobianco
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