Nord e Sud - anno XI - n. 51 - marzo 1964

Renatò Perrone Capano Il particolare è veramente rivelatore dell'ambiente nel modo più eloquente! Si giunge,, con la parte quarta: «Fine senza g,oria», .alle pagine di maggiore interesse dell'opera, per le rivelazioni di particolari sconosciuti per mezzo di inedite dichiarazioni di Dino Grandi, il vero « primo attore » della manovra per la autodissoluzione del regime fascista che costituisce un caso singolarissimo, se non proprio unico nella storia dei regimi p·olitici e degli ordinamenti statali. Si apprendono così una serie di particolari i quali non fanno certamente acquisire elementi che permettano di parlare di intelligenza e di dignità per quella accozzaglia di « gerarchi» che nessun titolo avevano, non diciamo per funzioni dirigenti e uffici costituzionali, ma per qualunque, anche la più elementare delle pubbliche funzioni. Il Grandi, che si rendeva il vindice di una nazione portata al dis•astro·, tutto diceva meno cl1e la libertà era stata soppressa, che la dignità timana era stata offesa da quelle leggi « razziali» che avevano imposto al popolo italiano l'atrocità dell'antisemitismo della Germania nazista. Anzi, il Grandi pare si rendesse patrocinatore di « un fascismo senza Mussolini». La parte quinta dell'opera segue gli sviluppi della situazio,ne nella giornata di domenica 25 luglio 1943, quando il « duce» sconfessato in Gran Consiglio si dedicava a ricevere l'amb·asciatore giapponese, e aspettava l'ora dell'udienza reale, per recarvisi in abito « borghese », senza la divisa di « primo maresciallo dell'impero». Questa ~ltima parte dell'opera di Gianfranco Biancl1i segue altresì il processo di dissolvimento del regime fascista, che si produsse automaticamente per effetto della decisione regia di revoca del capo del governo Mussolini: è tutta una indicazione di concorso di fatti e di episodi, molteplici e diversi, ma tutti conformi nel contenuto e nello stile, di circostanze. complesse, ma tutte consimili, che contribuisce decisamente a completare quel quadro di miseria morale e intellettuale, di vera e propria codardìa della classe dirigente che aveva portato il paese al disastro. Deve essere riconosciuto utilissimo il coordinamento di tanti elementi di valutazione rispetto al regime fascista che è stato co1npiuto da Gia11franco ·Bianchi sopra fonti inedite. L'opera di Gianfranco Bianchi è corredata da 11umerose note illustrative, le guaii, in verità, avrebbero· trovato collocazione più conveniente al relativo posto dei rispettivi capitoli, piuttosto che in fondo· al grosso volume. Numerose schede biograficl1e dei ventotto membri del Gran Consiglio del Fascismo che parteciparono alla sed11ta postrema della assemblea e di altri personaggi, da ventitré documenti, e da una bibliografia che occupa le pagin_e 945-982, nonché da un indice dei nomi. Si deve essere rico·noscenti a questo studioso, il quale già si è distinto per alcuni contributi alla storia d'Italia nel tempo della occupazione tedesca dati alla rivista « Il Movimento di Liberazione in Italia», per la indagine accurata e penetrante, che ha portato alla acquisizione di particolari di grande interesse necessarii alla illustrazione di un evento sJorico, la deposizione o revoca del capo del governo Mussolini, che significò la fine del regime fascista, per la « to~alitaria » ubbidienza alla quale si affrettarono tutti i gerarchi civili 118 Bibliote·caginobianco •

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