Atanasio lv! ozzillo del costu1ne fascista, sia che l'ironia lasci il posto allo sdegno nella denuncia della turpe legislazione razziale è sempre. questo senso vigile, allarmato·, esasperato diremmo, dei diritti déll'uo-mo, della sua fondamentale dignità; e insieme e per co-nverso una rigida concezione dei doveri che stanno a fondamento della comunità e dello stato. Uomo d'ordine, dunque, poco incline o alieno- addirittura dalle utopie o dalle improvvise e improvvisate pelingenesi; ma non per ·questo toccato dal pessimismo di tanti suoi coetanei (e basti pensare per tutti a Giustino Fortunato o a Guido Dorso), vicino piuttosto - co·me temperamento e come interesse - a un Zanotti-Bianco o a un Piero Calamandrei, anch'essi intrepidi nella speranza e nel rifit1to di ogni co-mpromesso. Speranza, si è detto; ma meglio dirernmo certezza, profonda convinzione che le bande armate e lo squadrismo aggressivo degli anni '20 fossero soltanto episodi transito-ri di un clima, di un mo·mento particolari. « Le cose fuori del loro stato naturale né vi -si adagiano, né vi durano », e il richiamo a Vico mentre intorno tutto sembrava crollare, non era il comodo alibi dell' ~< hon1.me de cabinet » p.avido ed accomodante, bensì il segno di una virile fiducia nella vocazio-ne libertaria di un Paese che aveva già fatto·, sia pur faticòsamente, le sue buone prove di democrazia. E a11cora la ·convinzione che o-gni movimento, privo di un qualsivoglia fondamento ideologico necessariamente sia· destinato· a 1norire per la sua stessa impossibilità a svilupparsi, a plasmare la realtà e nello stesso tempo a lasciarsi mo,dulare da essa in un continuo . fecondo incessante processo dialettico. E. la dottrina po-litica del fasci-- smo con tutto il suo programma di governo è solta11to di negazione: « Negazio-ne del socialismo prima, e successivamente del parlamentarismo, della democrazia, della libertà », e perciò, quando ogni segno di opposizione sarà cancellato « quando non esisterà più un giornale ... una cooperativa ... né un'associazio•ne che non sia cresimata secondo il rito fascista, né una bocca che no-n sia ridotta a tacere », la pazza esaltazione dei pochi facinorosi dovrà necessariamente cadere di fro-nte allo « stato naturale » di equilibrio e di ·consuetudipe civile. Purtroppo l'esaltazione durò uri ventennio, e il regime, .guardato col « sereno compatimento· cl1e si addice alle storture di poca conseguenza », partito da una neanche divertente imitazione della pochade o dell'operetta bo,rghese, precipitò a capo·fitto nella tragedia trascinandosi dietro l'intero paese. Forse a molti di noi l'ottimismo (ma -non era 'invece l'aristocratica certezza dello storico·, la superiorità morale di uno spirito formatosi alle virtù della polis greca, alla no-biltà repubblicana della civis, a un senso esclusivo delle élites, -e della loro perenne capacità di far storia, oltre che scriverla?), la sicurezza di quella gene98 Bibliotecaginobianco I • \
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