Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

Recensioni alla più superficiale, senza destare, per questo, nessun giudizio da part~ della società che la circonda e nella quale è norma di vita che ciascun membro usufruisca della massima libertà. Questo ambiente (che per noi mediterranei rinvia subito ai modelli di vita scandinavi) garantisce alle donne la più completa parità sessuale e le affranca da ogni spiacevole conseguenza derivante da eventuali esperienze prematrimoniali negative._ Cioè, per tornare al nostro caso, se la ragazza in questione è abbandonata dal fidanzato, ciò non la sminuisce nella stima dei consociati né le pregiudica ulteriori possibilità di matrimonio: il partner successivo la giudicherà prescindendo completamente dai suoi precedenti rapporti sentimentali o anche sessuali. A questo primo caso, contrapponiamo la situazione opposta di una ragazza cresciuta in ambiente di arretrata civiltà rurale, vittima di spropositate inibizioni e di pregiudizi di ogni so,rta, accortamente segregata da persone extra-familiari di sesso diverso e d.estinata ad un maschio individuato grazie a precise regole tribali di sangue e di censo. Se questa ragazza si fidanza ed è poi abbandonata dal promesso- sposo, la sua reputazio-ne nel contesto comunitario resta definitivamente compromessa da una serie di conseguenze irreparabili: giacché, per il fatto stesso- di essere stata fidanzata, si presumerà in modo assoluto che il fidanzato l'abbia - come dicono i contadini romagnoli - « adoperata». Da ciò deriva un disonore per tutto il clan e l'ostracismo per la malcapitata che, oltre a perdere ogni successiva possibilità di matrimonio, resta isolata dietro il più gelido disprezzo della comunità. L'unico mezzo per affrancarsi d.a questo marchio infamante è costituito dalla soppressione del maschio che non ha tenuto fede al proprio impegno d'amore: l'uccisione, in questo caso, non è giudicata dalla comunità né come crimine né come eroismo ma semplicemente come un « dovere » della donna disonorata o dei suoi familiari. È chiaro che, se la ragazza dell'ambiente evoluto .e quella -dell'ambiente arretrato, nonostante la diversità delle rispettive culture, reagiscono allo stesso modo ammazzando ciascuna il proprio fi~anzato,, la valutazione dei due delitti dovrà essere improntata a criteri diversi perché, nel primo caso, l'autrice avrà mostrato una partico-lare inclinazione alla violenza attuando ' un comportamento riprovato dalla sua società; mentre, nel secondo caso, la ragazza, perfettamente integrata col proprio ambiente, si sarà limitata a realizzare un atto al quale la comunità stessa l'ha autorizzata e, in un certo senso, costretta. Se poi un legislatore volesse affrontare il problema, e regolare con le sue norme una fattispecie astratta corrispondente al delitto in esame, dovrebbe anzitutto decidere se la società cui esso si rivolge è più vicina al ·primo o al secondo dei due casi ipotizzati e poi, in conseguenza, dovrebbe sancire pene più o meno gravi a seconda che il crimine possa ricollegarsi agli elementi endogeni ovvero alle compo11enti sociali della personalità del reo. In modo non dissimile si comportò il Legislatore italiano che, app,re95 Bibliotecaginobianco

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