Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

Recensioni L'incremento insignificante del reddito pro-capite italiano, che secondo l'Autore sarebbe stato all'origine di questa ignoranza, con1e tale non fornisce alcun elemento da cui si possa dedurre l'esistenza di un « duplice fronte dell'apparato produttivo italiano». Secondo Mirabella si potrebbero trovare delle soluzioni qualora si riuscisse a mettere in evidenza le correnti tanto contradditorie tra Nord e Sud che, contemporaneamente, tendo,no a stabjlire e ad ostacolare uno stato di equilibrio. Il conteggio che egli effettua per i valori complessivi e pro-capite, si basa su formule algebriche i c11i risultati vengono esposti nel testo: si hanno dei valori minori per il singolo abitante del Meridione rispetto a quello settentrionale del 121 % per il reddito, del 52,6% per il consumo e del 150,9% per rinvestimento di capitale. Cifre, queste, che sembrano attendibili, ma la cui responsabilità debbo lasciare all'Autore, dato che non conosco le fonti da cui ha attinto e non sono pratico del metodo. usato. Non si vuole contestare il significato e la posizione storica che questo linguaggio tecnico-matematico riveste in seno alla dottrina economica-politica e comprendo benissi1no il fascino·, non soltanto di natura artistica, che esso esercita su pensatori astratti ( qui è fuoir di lt1ogo citare dei nomi). Oso soltanto esprimere i miei dubbi riguardo al suo valore ricognitivo per l'economia politica, la quale si fo;nda esclt1sivamente sulla osservazione e sull'esperienza, e che deve accontentarsi di trasporre il risultato di queste in progettazioni a termine più o meno lungo·. Comunque l'Autore ha certamente ragione quando nella vee1nenza della lotta combattuta per il reddito economico vede in fin dei conti solo l'immagine riflessa del progresso tecnico, dal q_t1ale scaturiscono forze propulsive la cui contraddittorietà è direttamente proporzionale alla velocità del progresso stesso. Ne consegue un vortice quasi indomabile di correnti di reddito che aumenta costantemente la te11sione sociale e vieppiù allarga, -q11asi seguendo una legge di natura, la differenza tra cap·acità di pro,duzione e forza d'acquisto che divide il Nord dal Sud, se non si pongono• dei freni alle forze capricciose di una riubicazione continua dell'apparato prod11ttivo e della formazione dei prezzi. L'introdursi, per regolarlo, in q11esto processo di sviluppo, in guisa da armonizzare un massimo di produzione di beni con l'occ11pazione di tutte .. le forze di lavoro, oggi ancora disoccupate o sotto-occupate, senza che con questo venga diminuita la formazione delle ·risorse economiche nazionali, rientra, secondo Mirabella, nella sfera di competenza e nei co-mpiti della comprensione econometrica degli « aggreg.ati macroeconomici» (nei quali sono da comprendere, secondo il linguaggio dell'Autore, reddito lordo, consumo finale e investimenti lordi) mossi da impulsi a volte u11idirezionali ed a volte incrociantisi. Per quel che riguarda intanto lo sperato « facit » di questi conteggi, mi sembra abbastanza eloquente il parallelo con il tanto disct1sso « Schema», che Mirabella sottopone ad una profonda critica. Il corso degli avvenimenti aveva superato con una velocità impressionante tutte le conclusioni più importanti di quel grandioso tentativo con il quale nel 1954 una élite di 87 Bibliotecaginobianco

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