Argo1nenti dei partiti di opinione fondati pur sempre sn uno schema organizzativo « di massa ». Come non vedere che c'è una coerenza in questa linea evolutiva del partito, che progressivamente abbandona la sua fisionomia privatistica, e, in relazio,ne all'ampliarsi del suffragio, della vita pubblica e dei compiti ad esso propri, diventa uno strumento pubblico? Come non vedere che è proprio sulla linea di questa evoluzione il finanziamento pubblico di organismi divenuti elementi essenziali, ineliminabili, della vita pubblica? Anche sul terreno dell'organizzazione della vita politica occorre rendersi conto del salto di qualità che si è compiuto, parallelamente al superamento in altri campi di concezio 1 ni meramente individualistiche. Sono i partiti, o i movimenti politici, o i gruppi raccolti attorno a qualche interesse culturale o sociale, che divengono i personaggi della scena pubblica moderna (perfino la figura isolata del giornalista o dello scrittore politico che scrive chiuso in casa il suo pezzo non è disgiungibile da quella del giornale o della rivista cui collabora, cioè da un organismo ben complesso, collettivo). Ed essenzialmente nel gruppo o nel partito i cittadini hanno rilevanza politica, trovando in esso lo strumento della loro pii1 diretta parteci- • paz1one. L'idea del finanziamento pubblico dei partiti politici urta, culturalmente, contro questo scoglio ancora non superato dalla coscienza collettiva: che cioè i protagonisti della vita politica sono oggi non i singoli, come cent'anni or sono, ma i gruppi o i partiti. Sarebbe assai curioso, però che concezioni individualistiche già superate SLl terreni ben più ardui (la proprietà, per esempio, l'iniziativa economica, i diritti -individuali) non dovessero trovarsi superate per quel che riguarda la struttura della vita politica. Il finanziamento pubblico, du11que, costituisce un passo avanti in una coerente sistemazione del partito politico. Ma su questa via, razionalizzando l'istituto, è legittin10 anche pensare che esso, co,ntribuirà a migliorare l'articolazione di tutto· il sistema politico, dando spazio ai meccanismi costituzionali di controbilanciamento dei poteri che hanno sostituito l'antico schema dei checks and balances, ma che oggi -sono purtroppo soffocati dalla dilatazione dei partiti. I partiti sono· infatti, o·ggi, i veri detentori del potere politico, e mentre è vano chiedere al Parlamento di ribellarsi contro organis1ni che ne determinano la composizione mentre è vano ritenere che ~n Governo possa non .tenere conto della realtà delle forze che gli danno vita, occorre appunto rafforzare i contropoteri che hanno origine diversa dai partiti politici, come i controlli amministrativi, i controlli di legittimità costituzionale, l'amministrazione della giustizia. Ma anche questo sarebbe uno sforzo 71 Bibliotecaginobianco
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