Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

Adolfo Battaglia (nel senso ovviamente in cui questo termine ~i contrappone al termine liberale). E va ribadito a questo proposito la pura· strumentalità conservatrice della campagna della destra contro i partiri (forse ispirata in alcuni uomini da antiche co·ncezioni costituzionali o rispettabili esigenze individualistiche, ma nel suo quadro generale caratterizzata da un'esigenza brutalmente politica, schiettamente co~servatrice). Come dice giustamente il Duverger, un regime senza partiti è necessarjamente un regime conservatore: « Nell'ottocento, quando solo le potenze economiche e finanziarie disponevano della stampa, dei mezzi di informazione e di propaganda, e di un apparato che inquadrasse gli elettori, la democrazia non esisteva... Le classiche proteste contro la influenza dei partiti nella vita politica, contro il predominio dei militanti sui deputati, dei congressi e dei comitati sulle Assemblee, ignorano la capitale evoluzione compiutasi in ci11quant'anni, e che ha accentuato il carattere fo·rmale dei Ministeri e dei Parlamenti. Un tempo strumento esclusivo degli interessi privati, finanziari ed economici, gli uni e gli altri sono divenuti strumenti dei partiti, e fra questi i partiti popolari occupano un posto sempre maggiore ». E senza voler indulgere a quel tanto di meccanicità marxistica che si trova in simili affermazioni, è certo che la loro sostanza è esatta, ed è indubbia la conclusione che questa trasformazione costituisce ·un'evoluzione della democrazia, non un regresso, mentre tornare indietro .sulla strada che ha condotto allo sviluppo attuale dei partiti non si può se_non per finalità conservatricj e forse co-n tecniche autoritarie. A questo- punto, diremmo, si situa il problema del finanziame11to pubblico dei partiti. Possono dipendere esclusivamente dal finanziamento privato organismi che, costituzionalmente, si qualificano come strumenti pubblici, di rilevanza pubblica, agenti nell'interesse del pubblico? Possono essere alla mercè di sovvenzio-ni este1nporanee, organismi da cui, politicamente, dipende lo sviluppo della democrazia? La risposta è implicita nelle do·mande. Ma se la coerenza sistematica incide in qualche misura sulla funzionalità degli istituti, ben altre implicazioni può avere la risposta affermativa. E può pensarsi, in primo luogo, che la razionalizzazione dell'istituto « partito », attraverso il finanziamento pubblico, contribuirà a 1nigliorare la vita interna e l'attività esterna dei partiti. ·Perché razionalizzazione? Perché non è un caso che la questio11e del finanziamento si ponga non in epoca di suffragio ristretto, ma di suffragio universale maschile e femminile; no11 ~all'epoca del collegio uninominale, ma della proporzionale; non all'epoca dei partiti-clientela, o dei partiti strumenti elettorali, ma all'epoca dei partiti di massa, o 70 Bibliotecaginobianco •

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