Giornale a più voci dovesse mancare o risultare inadeguata (ad esempio, se una volta vincolate le aree da espropriare nelle zone di espansione si dovrà poi attendere un lungo periodo di tempo prima che sia possibile costruire su di esse), potrebbero effettivamente manifestarsi quegli inconvenienti di cui parlava l'ing. Viziano al Convegno di Rapallo. Occorrerà, quindi, un'attenta vigilanza in tal senso da parte degli organi del potere centrale, che dovranno eventualmente sostituirsi agli Enti locali nei casi di ingiustificata inerzia da ·parte di questi ultimi. Inquadrate in tale prospettiva, le affermazioni del prof. Cosciani, circa il lucro che potrà derivare ai Comuni dal complesso dell'operazio,ne urba11istìca, non sembrano avere molto valore. Forse, a dissipare ogni equivoco, sarebbe opportuno stabilire espressamente nella nuova legge urbanistica che la cessione delle aree ai privati da parte- dei Comuni, una volta che siano state espropriate, avverrà in ogni caso, e qualunque sia la natura o il tipo di costruzioni da realizzare, ad un prezzo predeterminato in base all'indennizzo pagato ed ai costi di insediamento sopportati. Si tratterebbe, in altri termini, di sopprimere il ricorso all'asta pubblica per la vendita dei terreni destinati alla cosiddetta « edilizia libera » - non assista, cioè, da alcuna forma di contributo o finanziamento pubblico -, sistema di cui pure si fa cenno nell'accordo programmatico tra i quattro partiti del centrosinistra. Rimarrebbe in tal caso da risolvere il problema della scelta dell'acquirente, potendo più persone fisiche o giuridiche essere interessate all'acquisto di un determinato terreno. La questione potrebbe essere risolta, però, con altri sistemi, che tra l'altro avrebbero il pregio di non presentare sotto una luce non troppo ... simpatica l'azione urbanistica svolta dai Comuni. È. appena il caso di aggiungere, poi, che questi ultimi riceveranno un beneficio finanziario indiretto, notevolissimo, dalla applicazione delle nuove - norme, in quanto potranno riversare i costi di insediamento sui futuri acquirenti delle aree espropriate. Si giunge così alla seconda parte delle affermazioni del prof. Cosciani circa le conseguenze dell'imposizione fiscale sugli incrementi di valore delle aree e dell'accollo ai proprietari delle stesse di tutte le spese di urbaniz- • zaz1one. È senza dubbio esatto, in linea di principio, che un bene è giuridica~ mente ed economicamente apprezzabile solo quando possa offrire una qualche utilità all'individuo. E pertanto, se questi viene privato di quella utilità, si trova nella stessa situazione in cui si trovereb·be se gli fosse tolto il bene stesso. A questo punto si potrebbe formulare una serie di considerazioni di ordine generale, richiamandosi anche all'articolo 42 della Carta Costituzionale, per quel che concerne le funzioni e i limiti assegnati alla proprietà privata nel nostro ordinamento giuridico. Il riferimento, in verità, non sarebbe in questo caso molto appropriato, in'. quanto, stando almeno alla tesi del prof. Cosciani, qui non si tratterebbe tanto di. vincoli o di limi59 Bibliotecaginobianco
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