Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

... ,... Giorn,ale a più voci venire che quella del settore saccarifero è una situazione in cui possono agevolmente sorgere e prosperare le pratiche monopolistiche. Una dimostrazione dell'esistenza di un rilevante grado di mono,po1 lio in questa industria è fornita, d'altra parte, anche dal fatto stesso che lo zuccl1ero è uno dei prodotti assoggettati al regime del prezzo C.I.P .. Il prezzo d'imperio è venuto costituendo, anzi, insieme con le importazioni, una delle. poche misure di politica antimonopolistica. Esso, difatti, rappresenta un ·motivo di « grave preoccupazione » per il Consiglio di Amministrazione dell'Eridania, da quando il C.I.P. decise, nel giugno 1960, la riduzio 1 ne del compenso di trasformazione « con criteri la cui legittimità è ancora oggetto di esame da p-arte del Consiglio di Stato »: poiché « il rigido controllo dei prezzi ha portato - si legge nella Relazione del Consiglio di Amministrazione dell'Eridania all'ultima Assemblea Generale Ordinaria del 23 aprile 1963 -- a situazioni finanziarie insostenibili, come risulta dai bilanci di tutte le aziende chiusi con rilevanti perdite, alla sco-mparsa di riserve indispensabili all'equilibrio aziendale, alla impossibilità dei normali ammortamenti e di un'equa remunerazione dei capitali investiti»; e rischia di portare le aziende « al lento, ma inesorabile, esaurimento della loro capacità produttiva e competitiva ». Il controllo dei prezzi è ritenuto tanto più grave dagli amministratori della Eridania, in qu~nto il Governo si è deciso a consentire anche rtlevanti importazioni del prodotto. Nell'ultimo• anno, infatti, un milione e mezzo di quintali di zucchero è venuto dall'estero. Non solo: per la prima volta si è importato, oltre allo zucchero greggio per l'idustria, anche zucchero raffinato e cristallino per il commercio (300 mila quintali); e q_ueste ultime importazioni, a giudizio dell'Eridania, risultano le più disastrose, poiché, « mentre non portano benefici al consumatore e allo Stato, sono certamente di pregiudizio per la conseguente di1ninuzione ·di lavoro nelle fabbriche». Per gli amministratori dell'Eridania, alle importazio,ni no,n· si dovrebbe, comunque, ricorrere in nesstm caso, in quanto i termini del problema sarebbero i seguenti: « Noi abbiamo un'attrezzatura industriale in grado di produrre in campagne normali tutto lo zucchero necessario a soddisfare per diversi anni le esigenze di un consumo in periodico aumento. Noì abbiamo terreni agricoli sufficienti, come è stato dimostrato dagli investimenti del 1959, per assicurare la produzione bieticola necessaria. Il consumo è di entità tale da escludere le preoccupazioni che si ebbero più di una volta nel decennio scorso di eccesso di produzio!ne. La soluzione del denunciato problema è dunque condizionata da un rilancio degli investimenti bieticoli. È quello che si è già cominciato a fare per la prossima campagna». E ciò confidando nella promessa del Governo di aumentare, « su concorde richiesta degli agricoltori e degli· industriali », il prezzo ·delle bietole di 50 lire a quintale. Preoccupazione del Governo dovrebbe essere, perciò, sia di g.arantire l'approvvigionamento bieticolo « approfittando del periodo. transitorio del MEC » (aumentando, cioè, il prezzo delle barbabietole), sia di porre riparo 53 Bibliotecaginobianco

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