Clemente Maglietta Certo è vero che la realtà si im.pone, come fattore esterno in modo decisivo oggi di fronte alla realtà tecnica. È un po' q~ello che è diventato Io slogan « della pace e della guerra». Dobbiamo essere in pace, se non vogliamo tutti morire nello sterminio atomico; quindi, ci piaccia o no, dobbiamo convivere e di conseguenza dobbiamo intenderci. Tutto questo è stato reso possibile dal fatto che ci sono regimi sociali diversi e che l'una e l'altra p•arte possiede il segreto atomico. Condizione di una trasformazione sociale nel regime attuale di esasperazione tecnologica è che tutti possiedano lo strumento tecnico e che tutti abbiano la possibilità di beneficiarne. In caso contrario va per aria non soltanto il ragionamento tecnico, ma la realtà stessa sotto l'impulso di veccl1ie e sempre valide tendenze: esasperazione, odio, esigenza vitale, ribellione. Il ragionamento di Wilson ci appare convincente e ci. app-are paradossale. È convincente ai fini di una valutazione della esigenza di un cambiamento di «regime», economico e sociale. È paradossale per la limitatezza di una prospettiva che non abbraccia il mondo, i suoi diversi regimi, le sue prospettive contraddittorie, pur nella unitarietà di una tendenza comune. Secondo noi, l'uomo troverà il suo cammino e la stessa tecnica lo aiuterà a trovarlo. Il socialismo è la forza magnetica che orienterà i congegni elettronici e dirigerà la programn1.azione delle nuòve fabbriche. Un magnetismo che non sarà orientato come l'ago della bussola sul nord polare, ma orienterà, nelle direzioni di tutti .i paesi, quello che la potenza umana avrà saputo creare. In un mondo in cui le tesi si avvicineranno, le posizioni poco a poco si confonderanno, abolendo nei fatti quello cl1e utopisti sognarono di abolire: la servitù umana. Ma il discorso di Wilson continua sul terreno. pratico dei problemi umani posti dal progresso scientifico nel suo paese. E poiché anche da noi questa discussione è aperta, vale la pena di farne breve cenno. Egli non crede alle rosee prospettive di una Commissione governativa che ha affermato che la Gran Bretagna disporrà nel 1965 di tutti gli scienziati che occorrono. Ironizzando, egli dice che potremmo avere tutti i toreri che ci occorrono, quanto agli scienziati, occorre, invece, una vera ·e prop·ria rivoluzione del nostro atteggiamento di fronte all'insegnamento, a tutti i livelli. Non bisogna trascurare la formazione scolastica di un solo giovane, maschio o femmina. Non ci si può permettere di impedire praticamente ai tre quarti e forse più dei nostri figli qualsiasi possibilità di accesso all'ins~ gnamento superiore. Noi e nessun paese può permettersi questo.· Non è ammissibile che si possano impiegare metodi frenanti per l'accesso alla scuola superiore, né che ci possa essere la lotta per l'accesso alla Università per ·mancanza di posti o per mancanza di mezzi. Occorrerebbe aggiungere alle Università britanniche, esclama Wilson, la bellezza di 180-200 mila nuovi posti di studio. Necessariamente si impone un co1lfronto tra Ié spese sostenute p·er ragioni varie e quelle sostenute per la scuola. Non c'è che da inorridire. 50 Bibliotecaginobianco
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