,, Note della Redazione Ma i giornalisti italiani sono « brillanti» e temono di apparire «pedanti» quando si tratta di approfondire questioni con:troverse; e quindi rinunciano ad approfondirle. Del resto - essi ritengono - c'è un criterio d'i orientamento b~ono per tutte le questioni controverse, siano esse di politica internazionale o di politica regionale: basta dire che i comunisti sono in malafede e che hanno torto, onde tutte le questioni possono essere se1npre agevol1nente risolte purché si scelga la soluzione che non incontra il consenso dei comunisti. Così, a proposito dell'area industriale di Alessandria, Piero Ottone se l'è cavata sbrigativamente -con queste parole: « solo i comunisti sono ostili, affermando che le aree industriali devono essere fatte nel Meridione, e la loro trepida sollecitudine per i fratelli del Sud ingenera il sospetto che vogliano tenere Genova in una camicia di forza, perché la rinascita della città è contraria ai loro interessi ». Noi non siamo certo sospetti di subire la suggestione delle tesi 1neridionaliste dei comunisti. Più volte abbiarrlo de11unciato lo « stru1nentalismo » e la « doppiezza » di queste tesi, in certe discussioni sull'emigrazione, per esempio, o sugli stessi poli di sviluppo. Ala a proposito del polo di Alessandria ci sembra che non, si possano liquidare sbrigativamente gli argomenti addotti dai comunisti per dimostrare che si tratta di un'iniziativa che deve essere quanto n1en,o sottoposta alla verifica di u11a discussione politica che tenga conto di tutti gli obiettivi indicati alla politica cli piano. Abbiamo letto pure l'articolo di .Mario Nlazzarino su «Rinascita» del 7 dicembre e certamente non si può negare che - co111e ha rilevato Claudio Sùnonelli sulla « Voce repubblicana» del 24 gennaio - « lo schematis1no dell'an,alisi condotta dai comunisti a proposito della politica 111eridionalista si ripresen,ta pari pari nel giudizio che essi danno del polo industriale dell'Alessandrino»; e tuttavia, se Piero Ottone avesse letto attentamente il citato articolo di Mazzarino, avrebbe compreso - forse, e comunque nei suoi limiti di giornalista « brillante,» - che la discussione sollevata dai comun,isti - sul decentramento a Ovava, Navi Ligure, Pozzolo Forn1igaro, Tortona ecc., di fndustrie attualmente localizzate nella ristretta fascia costiera genovese - è una discussione che investe grandi e serii proble1ni, il problema delle aree di congestion.e urbanistica e industriale nell'Italia n,ordoccidentale e il problema delle aree industrializzabili nell'Italia meridionale, il problema degli incentivi e il problema dei disincentivi, il problen1a del raccordo fra programmazione regionale e politica di piano, il problema delle decisioni che per quanto concerne le localizzazioni industriali so110 dettate da esigenze funzionali di decentramento e delle decisioni che invece sono dettate anche e soprattuto da esigenze politiche e civili di sviluppo più equilibrato dal punto. di vista territoriale. Allo stato non disponiamo di una docun1entazione sufficiente per approfondire la discussione aperta dai comunisti a proposito del « polo » di Alessandria. Ci ripromettiamo di tornare sull'argomento non appena la documentazione ce lo consentirà. In linea generale, però, ci sembra di poter 38 Bibliotecaginobianco
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