NOTE .DELLA REDAZIONE Problemi di scelta politica Si continua a parlare della necessità di ridurre l'impegno dello Stato per i programmi pluriennali di opere pubbliche. E noi continu,iamo ad essere preoccupati, anzi siamo più preocciLpati che mai, malgrado generiche assicurazioni fornite dal Governo, per le autostrade, le ferrovie, i porti del Mezzogiorno. Perciò• vogliamo subito. sottolineare le recenti dichiarazioni dell'on. Pastore, rilasciate in un èolloquio con l'ing. Carota, Vice-presidente della Confindustria. Tali dichiarazioni sono state pubblicate dal « Mattino » del 19 gennaio e ne riportiamo testuahnente la parte che si riferisce, appunto, alle voci che erano corse di un rallentamerito dei tempi di attuazione per quanto riguarda il programma delle autostrade meridionali: « nel piano delle spese per le opere pubbliche, quelle inerenti a dotare il Mezzogiorno dl tutte le necessarie infrastrutture e, naturalmente, di una adeguata rete autostradale non verranno pretermesse nei confronti di altre ». Ma intanto la necessità. di r:idurre l'impegno dello Stato per i programmi pluriennali di opere pitbbliche non può essere enunciata solo a parole. Si attendono decisioni.. E già si è fatto un accen,no, in un co1municato diffuso dopo una riunione del Consiglio dei Ministri, al proposito del governo di rivedere i pro-grammi per le ferrovie e le autostrade. Significa, questo, che saranno rallentati i tempi di attuazio-ne per quanto riguarda quella parte dei pro-grammi pluriennali di opere pubbliche che interessa le regioni settentrionali, mentre - poiché obiettivo· della politica di centro-sinistra è la eliminazio-ne, o quanto meno la riduzione, dei grandi squilibri regio·nali - la parte dei programmi pluriennali di opere pubbliche che interessa le regioni meridionali sarà attuata nei tempi prestabiliti, o addirittura in tempi più brevi, come p·ure sarebbe auspicabile? Fermiamoci pure su questo interrogativo, in attesa di ulteriori e più precise indicazioni. Auguriamoci, però, che il Governo dim·ostri co1nunque di essere consapevole del fatto che sono proprio questi - autostrade, ferrovie, porti - i setto'ri d'intervento rimasti in grave ritardo nel quadro della politica di preindustrializzazione del 1\1.ezzogiorno; che tali settori d'intervento condizionano oramai strettamente i progressi dell'industrializzazione meridionale nel prossimo futuro; che almeno per quanto· riguarda le autostrade (e si pensi anche ai metanodotti e agli oleodotti) si è già fatto molto nel No·rd e qua~i;'ni iente nel Sud; che ino,Ztre, per quanto riguarda le ferrovie ed i porti, e le stesse aittostrade, se resta ancora da fare molto nel Nord, è certo che resta da fare moltissimo nel Sttd. ,,. Ci sono, quindi, difficili problemi di scelta politica delle opere cui deve essere data la precedenza. Esernpi: precedenza alla Cuneo-Nizza oppure alla 34 Bibliotecaginobianco •
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