Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

Dall'idealismo alla storia . ' di scadimento, e perfino di sfacciata irrisione dei valori morali e intellettuali, gli italiani hanno biso·gno. Ed è una felice coincidenza che l'epistolario di Omo-deo venga pubblicato quasi nello stesso tempo in cui compare la raccolta degli Scritti politici (1910-1926), di Guido De Ruggiero·, i quali per tanti rispetti no•n possono leggersi separatamente dal primo· che completano, e in qualchemodo illustrano, come per altro verso· ne vengono integrati e illuminati. Anche De Ruggiero, sul piano speculativo, visse una vicenda parago·nabile a quella dell'Omodeo, perché, da un'iniziale adesione all'idealismo ~ella forma attualistica e da una fervida e attiva partecipazione alla stessa elaborazione di taluni principii che poi divennero i cardini della filoso-fia del Gentile 9 , egli si venne pro,gressivamente avvicinando al Croce, del quale, insieme all'Omo·deo·, fu tra i principali, se non unici, collaboratori p.er la « Critica» durante il periodo fascista. Ed è significativo che anche per il De Ruggiero l'abbandono dell'attualismo non significò un semplice « passaggio » ad altra filosofia, ma venne piuttosto a congiungersi con un approfondirsi e dilatarsi dei suoi interessi di storico. Anche per il De Ruggiero, insomma, vale l'osservazione che facevamo a proposito dell'Omodeo quando parlavamo di un itinerario che conduce dall'idealismo alla storia, con la precisazione, peraltro, che il De Rug.giero era passato originariamente attraverso esperienze di mera storia della filosofia, sia pure condotta e trattata con alta consapevolezza teoretica e con vivo e profondo interesse per i problemi speculativi. Decisiva_ pertanto fu per la sua conversione alla storia piuttosto l'esperienza politica, che nel presente volume è documentata limitatamente al periodo 19101926, con esclusione quindi dei pur importanti scritti del periodo- 19441948, e che prese. via via forma in volumi come L'Impero britannico dopo la guerra, Il pensiero politico meridionale, entrambi del 1921, e infine nella magistrale Storia del liberalismo europeo, la cui prima edizione è del 1925. Tuttavia un vero e proprio abbandono teoretico dell'~ttualismo in De Ruggiero no·n vi fu mai, come sta a testimoniare soprattut{o il volume su Hegel del 1948, che non a caso suscitò le riserve del Croce, anche se tutto il suo atteggiamento p•rima politico e poi speculativo può fornire numerose prove in contrario. Anche in lui era vivissimo il senso e il bisogno di una ferma saldatura del pensiero, con l'azione, come è dimostrato dal consenso che egli, in un saggio del 1916 ristampato nel volume ora uscito· 10, manifestò subito per la ricordata memoria dell'Omode-o su Res gestae e ·historia rerum: « gli storici 9 Cfr., p. es., La scienza come esperienza assoluta nell'Annuario cit. del 1912. 10 Il pensiero italiano e la guerra, pp. 125-165, pubblicato primamente in francese nella Revue de Métaphysique et de morate del 1916. 29 Bibliotecaginobianco

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