Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

· Raffaello Fra11,chi11i sono probabilmente assai meno dipendenti dalla Scuola di quanto finora non si sia da noi stessi pensato. « La storia :- ·scriveva Omodeo il 17 settembre 1912 - non è esteriorità rispetto alla n1ente che la ricostruisce, non è oggetto che si cerchi di ricopiare, ma è interiorità del soggetto stesso, l'accentramento nel mondo dell'atto del pensiero vivente ... e in questo pensiero vivo e attivo l'' historia rerum gest~rum ' determina il farsi· della nuova storia (' res gestae '); e le ' res gestae ' del pas_sato nel risolversi nella spiritualità che le rivive, entrando come elemento fattivo della nuova storia, si sviluppano nelle conseguenze, ulteriormente si determinano, acquistano un posto o,gnor diverso nella serie dei fatti storici; eternamente vivono; l'impulso spirituale, impresso al mondo della più umile materia, è eterno, come fosse di Dio; l''historia rerum gestarum ' è sostanzialmente identica all' ' agere res ' : sono due poli dell'identica essenza spirituale». V'è in questo passo, come in altri delle lettere del primo periodo, un certo· entusiasmo, se non retorico certamente poco sorvegliato dal senso, critico, nei confronti della dottrina dell'attualismo, gentiliano; ma è del pari evidente, alla luce soprattutto della sua successiva attività di storico e di politico, che dell'attualismo egli coglieva piuttosto un'esigenza, anche 'se non ben mediata e chiarit~, quella cioè di un approfo,ndimento dialettico del nesso pefl:siero-azione, che non una verità perspicuamente affermata e dimostrata. Do,nde le sue continue cautele e riserve verso. la scuola, il suo sempre coerente insistere sulla necessità di vivere nella concretezza dell'indagine il meto·do · idealistico e storicistico propugnato dal Gentile, l'estrema delicatezza della sua iniziale polemica col Croce 5 e infine la decisa presa di posizione antiattualistica da un lato in nome della storia reale quale risulta dal vivo dell'indagine e non da un'astratta metodologia precettistica, e dall'altro in nome dell'antifascismo. Sono noti agli studiosi di Omodeo i documenti relativi al suo distacco metodologico dall'attualismo 6 ; ma le lettere ora edite ci forniscono la parte probabilmente essenziale del suo rifiuto delle posizioni collaborazionistiche prima e poi dichiaratamente fascistiche del Gentile. Fu un distacco penoso, che pesò sempre dolo,rosamente nell'animo e nel ricordo dell'Omodeo; ma fu e resta un momento assai significativo e importante recensione all'articolo del De Ruggiero sul Pensiero italiano e la guerra, ora- rist. nel .vol. L'Italia dal 1914 al 1918 (Bari, 1950), p. 155. Sull'art. del De Ruggiero, si veda oltre. s Cfr. A. OM0DEO, B. Croce e la scuola nel Giornale critico della filosofia italiana 1924, V, pp. 447-452, e la replica, piuttosto severa, del Croce, ora rist. in Pagine sparse, voi. II, p. 196 (Bari, 1960). .,. 6 Fondamentale il saggio Storicismo formalistico (1926) rist. nel voi. Tradizioni morali e disciplina storica (Bari, 1929). 24 Bibliotecaginobianco •

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