Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

Dall'idealismo alla storia avrebbe forse potuto in buo·na parte scoprirlo da sé: vo·gliam dire una - tempra d'uomo superiore, di statura morale altissima, e insieme un'anima aperta alle più profonde tenerezze, agli amori più puri e soavi, a quella semplicità perfino elementare del sentire che è po,i spesso il contrassegno della chiarezza morale e mentale. Gli esempi potrebbero· moltiplicarsi a ogni pagina delle lettere scritte alla moglie o ai familiari_,· fino a quelle riguardanti la lunga prigioinia del figlio·; ma forse qui sarà sufficiente accennare alla commo,ziop.e che d'improvviso pervade il professore che s'era imposta una maschera di severità di fronte al ragazzino di una scuola media siciliana che· incespica nella traduzione in francese e cerca i vocabo,li italiani nel dizionario, francese: e il burbero assistente fin~sce con l'aiutarlo e a stento si trattiene dal carezzarlo, sulla testa; o a un patetico episo·dio, di guerra narrato nella lettera dell'll marzo 1918: « Un fatto commo-vente l'ho veduto i11 trincea. I soldati del '99 che tengono la linea han tro,vato tra le case diro·ccate un'immagine di Santa Maria della Vittoria e le hanno eretto un altarino• in trincea a piè d'un albero. È un attd di fede che ristora: e che possan gustare piena e trionfale la vittoria, poveri figli! ». Ma le lettere ci illuminano altresì, e questo a noi sembra il punto più importante, almeno dal nostro· angolo visuale, il legame profondo che l'Omodeo sentì sempre .tra pensiero e azio,ne, con un pathos e una coerenza che lo avvicinano ben più al Mazzini che non alla sua giovanile esperienza di fervente gentiliano,. È questo· un punto assai delicato, fatto di sfumature che in definitiva so,no tutto, che forse gio-verà approfo,ndire in senso filosofico altro·ve, ma che qui si può intanto co·nsiderare attraverso la documentazione immediata e perciò più efficace della scrittura epistolare. . Tutta la vita di Omo·deo (e qui pensiamo· non solo alla sua partecipazione da valoroso ·alla guerra 15-18, ma alla sua o·pera di politico militante nel secondo dopo,guerra, fino al nuovo volontariato· nel 1945 e alla prima ricostruzione dall'Ateneo napoletano incendiato dai tedeschi cl1e si deve alla sua coraggiosissima azione di Retto,re) si è svolta e come dibattt1ta {ra i poli non opposti ma complementari del pensiero, e dell'azione, in- una co·ntinua, ardente ricerca dell'unità, che in lui diventava qualche cosa di più di una posizione filosofica, un elevato·, mai intermesso impegno mo·rale. Alla luce del quale (e l'epistolario è fo-ndamentale a questo riguardo) acquista un significato nuovo· il suo stesso impegno giovanile di identificare la historia rerum co·n le res gestae, ç:o•me . . tentò di fare in una memoria filosofica che dispiacque al Croce allo1 ra all'inizio della sua polemica co,n l'attualismo 4 , ma i cui presupposti 4 Cfr. A. OM0DE0, Res gestae e Historia rerum, nell'Annuario della Biblioteca filosofica di Palermo, voi. III, fase. I-II, pp. 1-28. Cfr. l'accenno del Croce in una 23 Bibliotecaginobianco I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==