Nord e Sud - anno XI - n. 50 - febbraio 1964

Dall'idealismo alla • storia di Raffa,elloFranchini Ci si intenderà mai con coloro i quali continuano, con monotona insistenza, a ipotizzare uno sviluppo uniforme e perciò stesso involutivo della filosofia idealistica italiana del nostro secolo? Con quanti, f~rmi al vieto e fuorviante cliché del « neo·hegelismo », e magari ostinatamente attaccati a una tutta estrinseca fedeltà verso, la sua tradizione, non temono nemmeno il paradosso cui necessariamente li co-nduce il loro amore delle etichette e il loro innato orrore per le difficili sfumature del processo storico, il paradosso, cioè, di negare, in nome appunto di una pretesa e onniagguagliante orto-dossia hegeliana, qualsiasi originalità speculativa al fecondo movimento di idee che si sviluppò, ad opera del Croce e del Gentile, nella prima metà del secolo presente. Tale negazione viene fatta, assai dall'esterno, considerando che, se in Francia e nei Paesi anglosassoni sorsero nel Novecento appena iniziato delle filosofie nuove, come l'intuizionismo o il pragmatismo, in Italia invece si rimase fermi a una tradizione di pensiero che altrove veniva accantonata o considerata ormai come un semplice ricordo. Estrema vanità delle classificazio·ni e delle osservazioni puramente esteriori! Il pensiero umano, infatti, progredisce quasi sempre per vie insospettate e comunque sempre in guisa del tutto indipendente dalle forme esterne che inevitabilmente assumono le filosofie. Per quanto riguarda l'Italia, ad esempio, che è poi il caso nostro, il discorso con Hegel venne ripreso no·n senza che, col Croce, e non certo col Gentile rimasto fermo alla tradizione ortodossa dei Fischer e degli Spaventa, gli acquisti più significativi della filosofia contemporanea, specie nel campo de~la critica della scienza, venissero messi fruttuosamente a confro-nto e fatti reagire con la struttura antiquata ma poderosa e ricca di suggestioni feconde del sistema idealistico, e perciò stesso metafisico, costruito senza troppi riguardi per la realtà e per il concreto dal grande filosofo di Stoccarda. Quando si possederà tutto il materiale documentario, (e dovranno ancora passare molti anni, anche se fin da ora parecchi punti si p,ossono ormai considerare acquisiti a una più spregiudicata indagine) si vedrà che la corrente più legata al vivo delle ricerche storiche, più aderente al concreto delle indagini particolari di estetica e di filologia, più attenta e appassionata al mondo 19 Bibliotecaginobianco

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