CRONACA LIBRARIA POLITICA GIUSEPPE SARNO: Il socialismo, a cura di G. Santonastaso. Con una premessa di F. De Martino. Ed. Laterza, Bari 1963. Si legge con interesse un libro ora pubblicato in nuova edizjone a distanza di ben ottantatré anni dalla p·rima: Il socialismo di ,Giuseppe Sarno. Ma l'interesse non è dato, a nostro parere, dalla circostanza che il Sarno, singolare figura di patriota garibaldino, combattente per le battaglie unitarie, valente avvocato napoletano, discepolo e amico di Pessina e di Bovio, e più tardi di Croce, abbia, come si suol dire, precorso i tempi e anticipato 1nolte o solo alcune delle idee che oramai hanno trovato piena applicazione presso governi socialisti e no. Qggi non si discute più sul sociali5mo, se per socialismo s'intende stato assistenziale e sistema di sicurezza sociale e limitazione, in vista di fini di carattere generale, del diritto di proprietà. Pur con le sue punte polemiche contro lo Stato, di cui propugnava, da .buon anarchico (quale si rivelò nell'altro scritto sull'Anarchia ripubblicato dal Croce nel 1947), l'abolizione, il Sarno attribuiva pur sempre alla collettività la tutela e la difesa dei deboli e dei non abbienti e dunque, sostanzialmente, auspicava riforme che pi4 tardi i socialisti ragionevoli, appoggiati spesso da liberali ragionevoli, hanno in molti paesi felicemente attuato. È vero che egli vedeva con molto anticipo sui tempi le vie che anche il nostro paese avrebbe dovuto percorrere nella direzione della giuBibliotecaginobianco s t1z1a sociale; ed è vero anche che certe sue critiche al nostro codice civile (p. es. al diritto matrimoniale) sono, dolorosamente, tuttavia attualissime - senza, com'è ovvio, parlare del facile giuoco che egli ebbe nel confu tare le posizioni reazionarie del barone Giacomo Savarese, contro cui il libro è scritto, e dello stesso Thiers. E tuttavia l'interesse del libro, per noi che non desideriamo addentrarci nelle grosse questioni giuridiche che l'autore p,ur solleva in vari punti, specie quella classica dei rapporti tra il reato e la pena e la funzione di quest'ultima, sembra consistere in altro. La sua attualità è forse proprio nella sua distanza, nell'impegno prospettico e avveniristico, fideistico, che lo dettava. Non ripeteremo certamente il motto dei repubblicani francesi che rimpiangevano « la repubblica sotto l'Impero>>, ma ci limiteremo a ricordare che ·il libro del Sarno, ripubblicato per iniziativa del figliuolo Giuseppe, viene percorso oggi da lettori che in molti casi (come potrebbe essere il nostro) sanno bene che ormai il socialismo, a parte tutto quel che si può dire sulla sua predominante componente marxistica alla quale il nostro autore rimase estraneo, non è più un partito perseguitato e tanto meno una piccola debole minoranza di idealisti o di « arrabbia ti ». Oramai il socialismo ha fatto. ampiamente l'esperienza del potere e in certi casi ha proclamato chiaramente il preciso opposto di quello che orgogliosamente scriveva il Sarno a nome dei suoi compagni di fede: « noi che non vogliamo conqui117
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