• Antonio Vitiello artefatti, poiché sono sempre strettamente collegati ad un comportamento., poiché so,no dotati ·di senso per :determinati gruppi umani, sono al tempo stesso inforn1azioni su altri mo·di di comportarsi. Gli oggetti parlano all'uo 1 mo perché sono fatti dall'uomo e portano il calco del suo modo· di vita, solo così è possibile comprendere come i consumi possano costituire un momento ed un aspetto .dell'assimilazione a modi di vita urbano ..i.ndustriali 14 • La grande-distribuzio,ne, grazie all'azione centralizzata di acquisto porta alla sco1 mparsa delle differenze di assortimento nelle varie regioni ed unifica gli -o,ggetti so:ciali, fatto che co:mporta, con1e si è detto, la formazione e la trasformazione dei comportamenti e dei significati ad essi collegati. Creando· nuova do1 manda, la grande-distribuzione alimenta i nuo,vi comportamenti all'interno dei quali l'uso dei prodotti è dotato di senso. Il dentrificio, i deodoranti ecc. presuppongo·no o stimolano una forma mentis igienista; tanta attrezzeria domestica incentiva la razionalizzazione del ménage ed al tempo stesso è densa di significati simbolici: si pensi ai guanti di go·mma per i lavori do.mestici ed all'implicito rico·no,scimento del valore « umanistico » delle belle mani femminili senza traccia di lavoro servile. Nella scelta di un pro-dotto- ci può essere il rifiuto. di un intero modo di vita. La grande-distribuzione svolge un'azio 1ne esterna complementare alla spinta di rinnovamento che già viene dalle comunità tradizionali. In tal modo la vicenda . della grande-distribuzione ap~ pare co1 me uno dei p•unti strategici p1 er la osservazione della società tradizionale. In .fase di sviluppo 1, al fine di fissare « i primi contorni del Mezzogiorno nuovo, ap·erto alla civiltà contemp-oranea e pregno di essa» che va delineandosi ma che, come è stato notato 15, non ha ancora sufficientemente interessato la sociologia italiana. La vicenda della grande~distribuzio 1 11e acquista, quindi, un significato più ampio come un mo1 mentq del grande processo di razionalizzazione, o di sviluppo, che investe solo o·ggi le regioni arretrate del nostro paese, incontrando resistenze differenziali a seco1 nda dei settori in cui si esercita (ed in questo il settore economico è c·ertamente più cedevole) ed avendo dalla sua parte non solo l'interesse degli uomini di scienza in quanto tali; ma, spesso, la loro opzione per la società moderna. ANTONIO VITIELLO 14 FRANCESCO ALBERONI: « Osservazioni sui consumi come agire dotato di senso nel processo di sviluppo economico italiano»; « Rassegna italiana di sociologia», anno IV, n. 1, Gennaio--Marzo 1963. / 15 GIUSEPPE GALAsso: Le aree povere del Mezzogiorno e la ripresa dei movimenti migratori; sta in « Aspetti e problemi sociali dello sviluppo economico in I talla »; Bari, Laterza, 1959; p. 90. 116 Bibliotecaginobianco
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