Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Calogero Muscarà S'è notato infine come il capoluogo, pur presentando il maggior grado di sviluppo urbano ed econo,mico- di tutte le altre città venete, . . non riesce ad esercitare in misura sufficiente il coordinamento regionale. Potrebbe dunque sembrare che si concludesse con un giudizio negativo sulla opportunità di tenere in vita (ed anzi di rafforzare con l'attuazione dell'ordinamento regio·nale) questa regione amministrativa. Ma· si tratterebbe di una conclusione mal fondata, sia perché qui non s'è affatto preteso di prospettare i risultati di un'analisi approfondita e sistematica del problema, ma si è solo accennato ad alcuni aspetti di esso quali appaiono ad una prima lettura della realtà; sia perché quando si parla di regioni, bisogna sempre distinguere la regionalizzazione di fatto da quella che si ritiene sia la migliore regionalizzazione possibile, ai fini - ad esempio - di una politica di sviluppo. Abbiamo fissato la nostra attenzione sulla situazione di fatto e ci pare di poter dire che il grado di coordinamento del Veneto intorno al proprio· capoluogo· risulta poco sviluppato. Solo nel caso in cui si considerasse un capoluogo esteso da Venezia fino a Padova potremmo infatti dire che esiste nel Veneto· una metropoli regionale. Ma anche in questo caso, l'influenza di un tale capoluogo sull'intera regione non risulta spi11ta in profondità. La realtà regionale, come si è visto, è quanto mai articolata: ad aree o,mogenee sotto ogni pr9filo, altre si contrappongono in cui si ha unr embrione di organizzazione territoriale attorno ad un centro; e si incontrano città che hanno stretti legami extra-regionali ed aree po,licentriche. Il problema, una volta approfondita questa diagnosi, sarà quello di verificare se una siffatta disorganizzazione territoriale o- un così modesto grado di coordinan1ento non proceda di pari passo con il «sottosviluppo» del Veneto. Nel q_ual caso, si porrebbe per i « programmatori » dello sviluppo un problema di integrazione delle funzioni del capoluo-go al fine di ottenere un maggior grado di organizzazione regionale; e, nei co~fronti della struttura regionale del Paese, un problema di aggiustamento dell'estensione del Veneto, al fine di delineare il più opportuno quadro territoriale per la politica di sviluppo. CALOGEROMUSCARÀ 96 Bibliotecaginobianco

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