Calogero Muscarà col territorio nazionale fanno di q11esta regione un vero e pro·prio cul di sacco collegato alla Pianura P.adana per l'esile cor~one dell'autostrada Serenissima (Venezia-Milano-Torino) e alla penisola per la via di Ferrara ..Bologna. Una conferma della marginalità territoriale che accomuna tutto il territorio ad oriente dell'Adige e a nord del Po, si può leggere nelle difficoltà che incontra la realizzazio11e di ogni nuova. arteria di traffico e nelle care11ze del « piano at1tostradale ». Questo prevede il prolungamento della « Serenissima » fino a Trieste e un nuovo tracciato autostradale tra Padova e Bologna. Non prende, invece, in considerazione il progetto di un'autostrada tra Venezia e Mo11aco di Baviera ( è in costruzione quella che per Verona collegl1erà il Brennero all'Autostrada del Sole), né il miglioramento delle co111unicazioni verso l'Austria. Ancora incompleta risulta poi (dopo quasi un decennio di lavori) la costruzione della strada « Romea » che, per il Delta padano, dovrebbe rappresentare il secondo canale di accesso verso· la penisola; e ancora allo stato di progetto è la grande via di comunicazione fluviale tra Venezia e Locarno. Del resto, solo le maggiori direttrici (Statali 11, 12, 13 e 14) denunciano un traffico medio giornaliero di 5-10.000 passaggi e, in qualche caso, come fra Venezia e Padova e fra Treviso e Udine,. di 10-15.000 passaggi. Tutto il restante reticolo viario si tiene al di sotto dei 4.000 passaggi e spesso non ne conta che 500-1.000 in tutto 16 • Omogeneità negativa, anche in questo caso, ma omogeneità che - trova conforto nello scarso sviluppo del commercio del Veneto e risulta in certo modo confermata dai rapporti che legano al porto di Venezia le provincie venete. È questo un fenomeno che andrebbe nuovamente approfondito, dopo l'indagine condotta dal Candida sui dati del 1938, e che rientra più prop~iamente tr3 i fenomeni cui ci si riferisce per il riscontro di una regione funzionale più che per quello di una regione omogenea 17 • Risulta. tuttavia interessante notare, a conforto- delle osservazioni fin qui condotte, come più della metà ( 53 3/o) dei traffici del porto commerciale riguardi le provincie venete e addirittura il 64% se si considerano anche Trentino-Alto Adige e Friuli. Solo un 15% circa arriva o parte dalla Lombardia e altrettanto dall'Emilia. 88 16 Cfr. Censimento della circolazione 1960, ANAS, Roma, 1961. 11 L. CANDIDA, Il porto di Venezia, CNR, Napoli, 1950. Bibliotecaginobianco
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