Venezia e la sua regione tanti, sicché nel complesso la regione deve aver~ perduto un 600.000. abitanti. Al decremento contribuiscono quasi tutte le provincie (le altre sono stazionarie), ma in particolare quelle di Padova e Rovigo. Il fenomeno naturalmente assume maggior rilievo per la popolazione non urbana: dal decremento del 26~-0della provincia rovigotta al 10-5% di Padova, Venezia e Verona. Si potrebbe continuare di questo passo rilevando sempre una affinità tra le provincie venete maggiore di quella riscontrabile con le circostanti regioni dell'Italia settentrionale, anche se, in una analisi di dettaglio, il confronto andrebbe portato con le diverse e singole provincie che costituiscono queste regioni. Senza insistere oltre in questi confronti, per mettere in luce ancora una volta l'omogeneità regionale basterà invece considerare in quale posizione geografica si sia venuto a trovare il Veneto (e la Venezia Giulia) rispetto alle vitali linee di forza dello sviluppo del paese. E in primo luogo, l'interruzione, verso oriente, di tutti gli scambi con i paesi che non gravitano nell'orbita del mondo occidentale. Non bastasse questo (ma per le sorti del porto di Trieste, ad esempio, è un fatto di enorme rilievo) le linee di traffico internazionale corrono tutte ai bordi della regione. Verso il Brennero, le comunicazioni provenienti dalla Pianura Padana o dalla penisola fanno capo a Verona e, per la valle dell'Adige, raggiungono il valico del Brennero correndo, - per buon tratto - a breve distanza dal confine occidentale del Veneto. Verso l'est, la principale linea dt accesso segue a poca distanza l'arco di ç_osta dell'Adriatico settentrionale. Solo la linea per Tarvisio e Vienna ha un percorso meno eccentrico, passando per Treviso, Conegliano, Pordenone e Udine, e risultando collegata alla Pianura Padana direttamente via Vicenza, senza passare, cioè, per Mestre e Padova. Ma anche questa direttrice non riveste oggi che una modesta importanza. Tutte le altre comunicazioni internazionali so.no ass~i meno felici, per percorso, tracciato e condizioni, delle già infelici direttrici maggiori: così la Valsugana, che, per la valle del Brenta, collega Venezia a Trento e al Brennero-; così la statale 51, che, attraverso le Dolomiti, porta a Dobbiaco - S. Candido e riveste interesse quasi esclusivamente turistico e locale. Per questo aspetto, perciò, il Veneto (e col Veneto le altre due Venezie) risulta appartato ed eccentrico rispetto al resto del territorio nazionale, stretto insieme da una comune carenza. Ma appunto perché non rappresenta un'area di passaggio, la configurazione allungata verso oriente e il fatto che solo da. due lati confina 87 Bibliotecagino~ianco
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