Calogero Muscarà Valga ad_ esempio qu~lche considerazione. I corsi d'acqua del Veneto, è nozione di domip.io c.omune, differiscono assai meno da quelli della Pianura Padana ·sulla sinistra del Po di quanto ·non differiscano da quelli· di destra, che scendono dagli Appennini, sia che questi ultimi sfocino nel Po o defluiscano direttamente all'Adriatico. E certo, sotto il profilo della navigabilità intem-a, l'ambiente immediatamente retrostant_e alla costa adriatica, dalla foce del Po al Tagliamento, presenta condizioni e possibilità diverse da quelle del tratto compreso tra lo stesso apparato deltizio e Rimini. Pure, per la presenza del vasto specchio delle Valli di Co-macchio e la rete dei canali di accesso- al mare non è difficile presupporre una omogeneità fisica tra le due parti dell'arco dell'alto Adriatico. L'omogeneità ritorna a pro-posito della costa che, in effetti, il movimento turistico attuale utilizza indifferentemente da Lignano a Rimini. Ancora omogenea sotto il profilo fisico appare tutta l'altra Pianura Padana, la fascia di materiale grossolano e bibulo stesa tra il piede del rilievo e la linea delle risultive, più a sud, dove riemergono le acque scomparse appunto nell'alta pianura. Ma perché attribuire al Veneto il tratto veronese, irrigato con le acque dell'Adige, e dunque più simile al tratto lombardo che a quello compreso· tra Piave e Tagliamento? Il discorso, del resto-, non è n1ai così se1nplice come _si è qui condotto, perché, accanto ad una omogeneità che procede dall'insistere su un tratto di territorio di un determinato carattere fisico, vi è una omogeneità che procede dal prevalere .di una associazione di aspetti e fenomeni. Se ad una di queste associazioni si vuol fare riferimento, basterà pensare a co·me i dati ambientali so-no stati combinati insieme, ·" nel tempo, a dar vita ad una economia che presenta caratteri comuni ~ sotto molti aspetti - in tutto il Veneto. E intanto la struttura della popolazione attiva (i dati risalgono al censimento del 1951) si articola, assai più che nelle altre regioni dell'Italia settentrionale, sulle attività primarie. TABELLA 1 • RIPARTIZIONEPERCENTUALEDELLA POPOLAZIONE ATTIVA PER RAMI DI ATTIVITÀ Veneto Italia I tali a sett. Piem. Lomb. Lig. Agricoltura ecc. 43 42 33 33 20 18 Attiv. second. 33 32 40 43 53 39 Altre atti vità 24 26 27 24 27 43 Insieme 100 100 100 100 100 100 Fonte: Censimento generale della popolazione 1951, ISTAT. 84 Bibliotecaginobianco
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