Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Venezia e la sua regione provincia ed il comune) appartient à la régio-n considérée » 11 • E basterà ricordare la n1ole di lavoro attestata dalla mole tlei dati, delle tabelle, delle carte e dei risultati messi insie1ne da Bogue e Beale per gli Stati Uniti, per misurare a colpo d'occhio il lavoro che ci attende 12 • Più complessa ancora la ricerca nel campo della regione funzionale : si accetta oggi di distinguere questo tipo di regione da quella che serve alla pianificazione (espace plan dei Francesi), e se ne parla come di « espace polarisé » che, per i geografi, attinge la propria unità attorno alla città e, per gli economisti, attorno ai « pòles de croissance » 13 • E poiché - in un caso come nell'altro - il riconoscimento posa sull'analisi delle «· interdipendenze che risultano dalla divisione del lavoro tra un centro di irraggiamento e la regione che lo circonda (luogo di scambio di beni e servizi la cui intensità in ciascun punto è superiore all'intensità esterna) », si intende come, a maggior ragione sotto questo profilo, il discorso in Italia non sia neppure avviato 14 • . Il Veneto regione omogenea? Non si può dunque domandare a questa nota più di quanto possa dare: una presa di coscienza del problema, a proposito del Veneto, in forma talora di proposta. E per cominciare, questa: l'ordine di studio del problema deve, a nostro avviso, .subire u11a inversione rispetto agli schemi tradizionali cui si ispirano le monografie geografiche e l'attività di pianificazione. Se l'omogeneità va riscontrata in relazione a certe caratteristiche rilev~nti, anche l'omogeneità fisica della regione non va più vista in assoluto, bensì va riferita a quelle caratteristiche che si saranno riten~te rilevanti al fine di un più a~monico sviluppo della regione. Mentre, in via d'inventario, l'esplorazione scientifica delle possibilità dell'ambiente naturale (ma anche di quello sociale) va premessa alla formulazione dei programmi di intervento; quando si affronta il « problema della regione» e della sua organizzazione territoriale bisogna partire da questo obbiettivo per scegliere tra i numerosi caratteri dell'ambiente fisico quelli • • che consentano di riscontrare l'omogeneità da questo punto di vista. 11 J. R. BoUDEVILLE, L'économie régionale, espace opérationnel, IsEA, L 3, Paris, 1958. .12 D. J. BooUE, C. L. BEALE, Economie Areas of the United States, The Tree Pussof Glencoe, New York, 1961. · 13 Confronta, per tutti i geografi J. GoTTMANN, L'aménagement de l'espace, cit.; M. PIILIPPONNEAU, Géographie et action, Paris, 1960; e per- gli economisti F. PERRoux, Note sur la notion de Poles de croissance, in « Economie Appliquée », 1955, n. i 1-2. 14 BoUDEVILLE, L'économie régionale, citato. 83 Bibliotecaginobianco

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