Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

• Calogero Muscarà rienza nostrana è ancora alle prime armi 6 • Alcune generalizzazioni acquisite recentemente bastano a misurare l'ampiezza del problema . .Si ammette concorde111ente, in primo luogo,· doversi parlare di regione da due punti di vista. Regione· formale, annota il Sestini, è quella il cui territorio è unitario perché « omogeneo rispetto ad un determinato carattere (regioni elementari), a più caratteri (integrali) ». Regione funzionale è invece quella il cui territorio risulta costituito da alcune parti, « legate da una serie di rapporti coordinati in una unità organica» 7 • Che la regione funzionale così intesa fosse opera e costruzione dell'uomo· fu chiaro fin da principio: Jean Gottmann, ripetendo del resto quanto- aveva intravvisto ancora il Vidal de la Blache, notò che « la région est un ensemble que les hommes ont fait et qu'ils peuvent défaire » 8 • Meno chiaro, i11vece, e per taluni resta ancora da chiarire, che anche la regione formale è un espediente « per scegliere e studiare i raggruppamenti di zone dei complessi fenomeni che si trovano sulla Terra » 9 • La regione « non è un oggetto autodeterminato o dato dalla natura», afferma la relazione dei geografi americani sul problema regionale: « è un concetto intellettuale, un'entità a fine conoscitivo creata dalla scelta di certe caratteristiche che sono rilevanti per un interesse o problema regionale; scelta che trascura tutte le caratteristiche irrilevanti nella fattispecie » 10 • L'interpretazione è destinata a_farsi strada se è alla radice di tutti gli strumenti di indagine finora approntati. Il più importante di questi strumenti, .pur nella sua semplicità, lascia intravvedere quanto cammino si debba percorrere per affrontare anche solo dal punto d.i vista delle regioni formali lo studio della regionalizzazione del nostro paese: i limiti delle regioni di questo tipo · .« sont définies par le conséquences du transfert d'un élément (dipartimento in Francia, provincia o comune in Italia ecc.) de cet espace à un autre espace géographiquement contigu. Quand ce transfert accroit plus la dispersion, il n'est en aucune façon justifié, le département (o la 6 Ricoi;deremo qui l'unico tentativo condotto in Italia da geografi. di riconoscere e delimitare una regione: sull'area di influenza di Ivrea affinò i propri metodi il Toschi (U. ToscHI, Deter1ninazione del comprensorio per il piano di coordinamento urbanistico del Canavese orientale, in « La determinazione dell'area d'influenza di Ivrea», G.T.C.U.C., Ivrea, 1954), pervenendo a risultati analoghi a quelli cui pervenne contemporaneamente il Brambilla (F. BRAMBILLA, La determinazione della Regione Canavesana secondo un nuovo criterio, ibidem). 7 A. SESTINI, A proposito di Regioni Geografiche, in « La geografia nelle scuole», Napoli, 1961, a VI, n. 5. 8 J. GorTMANN, L'aménagement de l'espace, Paris, 1952. 9 M. E. GARNSEY, L'affermarsi del concetto di regione negli Stati Uniti, in « Rivista intern. di Scienze econom. e commerc. », a. IX (1962), 2. 10 E. J. PREsroN, F. J. CLARENCE ed., American Geography, Inventory Prospect, Science University Press, 1954. 82 Bibiiotecaginobianco •

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