Venezia e la sua regione delle Venezie, dovremmo abbracciare tutta quanta la regione della penisola che, a nord del Po, dal primo corso . ,dell'Adige, dai possenti gruppi montuosi dell'Ortler e dell'Adamello, dal lago di Garda e dal Mincio, volge- sino alle Alpi Giulie ed al Carnaro »; ed è anche vero che il Veneto (in questo disegno) non è che una parte, e sia pure la più importante, delle Venezie. E poi, tanta varietà di condizioni naturali ed umane avrebbe consentito « egualmente di distinguervi indivi- · dualità minori ». Ciononostante, no11 gli pare possa essere messa in dubbio una « indiscutibile unità fisica ed umana», che affonderebbe le radici nella uniformità dei paesaggi mo,rfologici e nei caratteri comuni ·e nella comune destinazione dei corsi d'acqua, dal punto di vista fisico; nella « stessa origine etnica delle genti » e nella « strettissima affinità dei dialetti cl1e vi si parlano », così come nel comune sottofondo culturale ereditato dal dominio della Serenissima., dal punto di vista umano; ed in particolare, economican1ente parlando, per il « gravitare» della economia regionale verso il golf o di Venezia. Più re.centemente, il Migliarini mette invece in dubbio l'unità umana della Venezia: « l'unità della Venezia trae la sua origine soprattutto dai caratteri fisici, mentre dal punto di vista storico e umano essa consiste in un aggregato di regioni minori... alcune delle quali alla loro volta ripartite in distretti e in canto11i minori, che in molti casi hanno avuto una vitalità loro propria» 5 • Ed il Veneto, in particolare, rappresenta il nucleo· attorno al quale « si distende come un'aureola l'amplissima zona di co.nfine venetizzante ». Non diremo dell'interesse che, in generale, rivestirebbe la soluzione del problema che qui abbiamo proposto: esso è tanto- più ovvio oggi, quando da più parti si attende a discutere dello sviluppo q.ella regione e della migliore s~luzione che in questo sviluppo dovrebbe spettare alla distribuzio.ne territoriale degli abitanti e delle attività. Ritorna, cioè, a scala regionale quel che è stato lo sbocco naturale della pianificazione urbana: come si è sentito il bisogi10· di passare dagli interventi sulla città a quelli sul territorio circostante, così lo studio della regione non può che sfociare nello studio delle regioni. La questione, tuttavia, non è di quelle che si possano discutere e risolvere facilmente: anche se oggi gli strumenti ed i metodi di cui dispone la scienza regionale cominciano a diventare numerosi, molti altri problemi restano aperti alla speculazione scientifica e l'espes E. MIGLIORINI, Veneto, voi. IV de « Le Regioni d'Italia», Tc;>rino, 1962. 81 Bibliotecaginobianco •
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