Bernard Kayser Il ritardo delle frane sulle abbondanti precipitazio.ni dei mesi precedenti sottolinea l'importanz~ di un altro fatto!'e: il fattore· litopedologico, che dipende dalla natura delle rocce e dalla struttura del terreno. La penetrazione delle acque negli orizzonti profondi e la saturazione degli strati interni, infatti, sono legate alle condizioni pedologiche e, in primo luogo, alla struttura del terreno. L'acqua penetra facilmente e si approfonda rapidamente in due tipi di strutture fra lo·ro opposte: la struttura particellare, propria dei terreni originati da roccia-madre sabbiosa e scarsamente dotati di humus; la struttura molto compatta, propria, invece, dei terreni originati da roccia-madre argillosa. Il cammino delle acque, reso più rapido ed agevole dalla porosità originaria della prima, e dalle fessure di essiccamento che si verificano durante la feroce calura estiva nella seconda, giunge violentemente agli strati profondi. Questi due tipi di struttura sono, in effetti, particolarmente frequenti nei terreni lucani. L'analisi di centinaia di campioni ha mostrato che quasi il 40% dei terreni lucani può definirsi argilloso (secondo la nomenclatura internazionale), e che la maggior parte dei terreni non argillosi presenta un contenuto in sabbia superiore al 40%. Sabbia e argilla ... I due elementi più esposti all'azione devastatrice dell'erosione! Non stupisce, quindi, date le sue condizioni pedologiche, che la Lucania possa offrire resistenza assai scarsa ai fattori erosivi. È vero, d'altra parte, che le condizioni pedologiche spesso non sono che il riflesso, leggermente corretto; delle condizioni geolo.giche. Riguardo a queste ultime, si può rilevare, misurando, in prima approssimazione, l'estensione dei diversi complessi geologici dei cinque grandi bacini fluviali della Lucania, che solamente poco più di un quarto dei terreni può essere considerato resistente. Possiamo includervi i terreni calcarei, le arenarie, ed alcuni scisti integri, ·come anche le recenti alluvioni delle pianure. Le formazioni friabili, costituite da sabbie e conglomerati della fine del terziario e del quaternario, occupano un terzo della superfici~. Il rimanente, cioè il 40%, è esclusivamente costituito da formazioni plastiche particolarmente soggette ad erosione: argille, scisti alterati e calcari marnosi. I fattori tettonici o sismici, trascurati dall' Almagià, hanno senza dubbio un'influenza più importante, più decisiva, di quanto egli non immaginasse. La Lucania risente di una situazione cronicamente instabile. L'intervento di antichi movimenti tettonici è testimoniato dalla conformazione geologica più recente. Ma entrano in giuoco anche movi1nenti interni di origine locale: l'argilla plastica, accumulata per uno spessore di centinaia di metri nella « fossa brada.nica », va necessariamente incontro a deformazioni che si ripercuotono alla superficie del 70 Bibliotecaginobianco •
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