Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Argomenti estate. La contrazione delle argille e, forse, una debole scossa sismica avevano dato il colpo di grazia ad una situazione già profondamente minata dall'azione delle acque. È assai facile osservare burroni di questo genere, in Lucania, ma i più « suggestivi» sì trovano ad Aliano, magistralmente -descritti da Carlo Levi in Cristo si è fermato ad E boli. In questi burroni, intagliati in strati di argilla e di sabbia alternati e ~eggermente· inclinati, l'escav-azione avviene per singole zone ed a sbalzi, dop.o parecchi anni di stabilità. Le acque sotterranee, intanto, li modificano per erosione regressiva. Il paese, quindi, arroccato sul ciglio del burrone, in se~ito alle frane ·catastrofiche del 1903 e del 1904, quasi tagliato· in due; vive sotto una perpetua minaccia. Questi esempi, sia pure qui sommariamente descritti, permettono di farsi un'idea dell'importanza e della gravità del fenomeno. Ma come inserirli, integrati da molte altre osseryazioni, in· una teoria genetica·, che possa quindi anche spiegare l'origine di esso? L'ipotesi di lavoro-, a questo proposito, è stata fornita da Roberto Almagià, i cui Studi geografici sulle frane in Italia pubblicati nel 1910 ~ono ancora oggi alla base di qualsiasi studio o, riflessione sull'argo mento. Per Almagià, le frane sono caratteristiche: a) dei rilievi di media altitudine, costituiti soprattutto da formazioni argillose pure o inter~ calate; b) delle regioni a clima umido, con precipitazioni violente e prolungate; c) delle zone, gravemente disboscate, all'interno di zone originariamente già franose. L'abbondanza e la violenza delle precipitazioni invernali è senza alcun dubbio il fattore principale, in Lucania, dei meccanismi franosi. Si aggiunga, a ciò, l'irregolarità intrannuale del fenomeno imbrico·. Per· fare soltanto .qualche esempio, ma essi potrebbero essere molto più numerosi, i pluviometri sia delle zone dì montagna che di pianura hanno registrato talvolta più di 100 mm. di pioggia in 12 ore. In alcune annate, nella zona di Metaponto, la metà delle precipitàzionj annuali si è condensata in soli cinque o sei giorni. · Nell'ultimo trimestre del 1957, le stazioni pluvio-metriche della Lucania oécidentale hanno registrato, rispettivamente, il 65% (Metaponto),. 1'85% (Matera), ed il 75% (Tricarico) al· di sopra della media della piovosità annuale. Ed è proprio in questo inverno particolarmente umido che si sono prodotti fenomeni franosi di un'entità così rilèvante, quale non si ricorda\ 1a. da parecchi anni. Ma si noti, in particolare, che le frane sono cominciate all'inizio. del 1958, nei mesi di gennaio e febbraio, in cui la piovosità raggiunse valori assai inferi ori alla media. 69 Bibliotecaginobianco

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