Argomenti sono staccati due cordoni di terreno disposti nel senso della massima pendenza, che hanno aperto, in pieno campo, un vero e proprio fossato, limitato da ciglioni alti da 5 fino ad 8 metri. Malgrado le apparenze, la frana non può essere stata provocata da infiltrazione di corsi d'acqua sotterranei : i fondi delle valli e dei fossi si trovano a considerevole distanza, né, d'altronde, si sono prodotte colate di fango. L'acqua, invece, ristagna già sul fo·ndo del fossato. Poiché l'osservazione più attenta esclude la presenza di cause superficiali, la frana dev'essersi prodotta in seguito ad uno spostamento degli strati profo·ndi; ad un cedimento dell'argilla, compatta ma plastica, su cui giacciono· le marne sabbiose del declivio. Il versante di Ferrandina, sulla riva destra del Basento, presenta identica formazione geologica. Qui, in una zona coltivata ad oliveto, all'interno di una vasta conca di media pendenza, si è avuto uno spostamento, durato parecchi giorni, di un inge11te volume di terra, che ha letteralmente portato con sé, lentamente, strada e alberi. Giornalisti ed operatori cinematografici hanno persino avuto, il tempo di arrivare e di assistere allo spettacolo. Alla sommità della conca, si alternano profondi solchi, in modo da formare una sorta di anfiteatro a largo raggio. Il dislivello tra i ciglioni è dell'ordine di 5 metri. Sul pendio il terreno, disponendosi in piani paralleli, forma quasi una gradinata; anche gli olivi, invece di piegarsi, rimangono verticali. Il fatto che persino, una grossa quercia, in seguito al trasporto, non abbia mutato, posizione rispetto al terreno, indica che si deve localizzare la massa in movimento negli orizzonti profo,ndi. Un tratto di strada, in pochi giorni, si è abbass__atodi una quindicina di metri. Lo spostamento iniziale del terreno ha prodotto, in qualche punto, delle colate di fango, mentre, qua e là, slittamenti più li1nitati hanno lasciato il posto a piccoli luoghi di ristagno. Il fenomeno franoso si deve quindi associare all'esistenza di un piano di slittamento lubrificato da considerevoli infiltrazioni di acqua piovana. Responsabile dell'accaduto è ancora una volta l'argilla compatta, qui coperta da uno strato sabbioso-argilloso piuttosto spesso, mescolato· con detriti pietrosi. Nella zona del fiysch, la formazione che - caratteristica dell'Appennino Meridionale - presenta strati resistenti alternati a strati fria•- bili, le frane sono ancora più frequenti e più pericolose che nella Lucania orientale. L'eterogeneità dei materiali e l'impermeabilità di alcuni strati creano, infatti, condizioni particolarmente favorevoli al verificarsi di slittamenti di dimensioni molto più rilevanti. Secondo il Ducci, a Campon1aggiore, sulla riva sinistra dell' Agri, la frana che ha distrutto il paese nel 1886, si è estesa per 10 Km2 , interessando finanche la roccia, 67 Bibliotecaginobianco
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