Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

La politica atlantica ed il centro-sinistra .. alla guerra e all'armamento - seco·ndo tale concezione - è identificata nel neocapitalismo; ciò non spiega, ad esempio, il conflitto tra Mosca e Pechino ». E infine Moro, al Consiglio Nazionale della DC, rileva che se « è certo importante che il PSI non ponga in discussione il Patta Atlantico », « sarebbe difficile disco,noscere il valore che potrebbe assumere un controllo come quello al quale si fa riferimento con la cosiddetta forza multilaterale, ed un co·ntrollo collegiale di taluni tipi di· armamento ». L'offensiva all'interno dei partiti. Alle difficoltà della trattativa programmatica tra i quattro partiti, se ne aggiu11gono frattanto altre, all'interno dei partiti stessi. Esse vengono da destra nel PRI, nel PSDI e nella DC, da sinistra nel PSI. Sono opposizioni che mirano ad impedire la formazione stessa del nuovo governo e che minacciano di non ri_spettare le regole del gioco democratico all'interno dei partiti, quelle regole, cioè, per cui la minoranza accetta in sede parlamentare l'espressione di volontà politica della maggioranza, anche se all'interno del partito prosegue la battaglia per diventare a sua volta maggioranza. Senza questo adeguamento alle regole della disciplina di partito non ci sarebbero nemmeno efficienti movi1nenti politici organizzati, ·e mancherebbe il loro contributo alla chiarezza della dialettica politica. Le tesi che queste opposizioni interne cercano di imporre· non si diffe- - renziano, inoltre, da un lato da quelle delle destre, dall'altro da quelle dei . comunisti. Pacciardi al Consiglio nazionale del PRI, rivendicando « il diritto d_iparlare e agire in tutte le sedi, Parlamento compreso », indipendentemente dalle decisioni del suo partito, attacca « il neutralismo aperto e il sabotaggio che il partito ·so-cialista si prepara a fare all'interno delle nostre alleanze ». Il Consiglio nazionale del PRI esprime un giudizio completamente diverso, approva il docttmento programmatico repubblicano e dà mandato· alla Direzione di partecipare alle trattative. Quanto ai « centristi » democristiani, in un convegno regionale della corrente, ad Abano, l'on. Gonella rivendica il diritto per la minoranza democristiana di ribadire pubblicamente davanti agli elettori i motivi della sua opposizio,ne, mentre Bettiol afferma che l'europeismo- socialista non è accettabile, perché oggi i socialisti spingono la politica italiana su posizioni anti-francesi e anti-tedesche; essi costringerebbero, quindi, l'Italia a sganciarsi dalle sue posizioni continentali e ad andare incontro a pericolose avventure. Inoltre, l'europeismo socialista vorrebbe un'Europa neutralizzata, disatomizzata, indebolita, praticamente terra di nessuno. È una posizione estrema per la stessa corrente dei 55 Bibliotecaginobianco •

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