Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Giulio Picciotti proposta laburista di rinuncia ad un deterrente autonomo britannico, nonché alla prospettiva della c~eazio11e di zone di ~isimpegno ». Il riferimento alla posizione del partito laburista: cadrà obbiettivamente in seguito, ma in quel momento, al momento cioè di stendere la mozione, alla maggioranza autonomista sembrò che esso potesse rappresentare una formula per superare le divergenze interne con un richiamo al più autorevole partito democratico socialista. << Quel che ancora non si capisce, dietro tutte queste scappatoie. - scriverà qualche giorno più tardi un attento registratore della cronaca politica - è se i socialisti intendano o no accettare la forza multilaterale atomica ». Frattanto si era infatti scatenata l'offensiva delle destre nel giudicare il risultato congressuale « una sconfitta» di Nenni e perciò tale da impedire ogni negoziato tra i quattro partiti: « Moro può ben portare al governo i socialisti, ma deve rinunciare a una politica estera di leale collaborazio-ne con i paesi atlantici ». E procedendo su questo piano di esagerazione si affermava che « i socialisti consigliano all'Italia un mutamento di politica estera e la rinuncia a quelle misure che nessun altro paes_e del mondo giudica né sagge né opportune nella presente situazione internazionale » 3 •. Siamo ai giorni tempestosi dei primi di novembre. La Democrazia Cristiana, il Partito repubblicano e quello socialdemocratico devono fare appello a tutte le loro energie· morali per resistere agli attacchi che vengono dall'esterno dei partiti, ma nello stesso tempo essi devono· impegnare tutta la loro energia per pretendere dal PSI un chiarimento sui punti ancora. non sufficientemente definiti. Si riuniscono• gli organi centrali del PRI, del PSDI e della DC. La Direzione repubblicana giudica positivamente le conclusioni del Congresso socialista, nonostante qualche « residua incertezza e perplessità »: Reale afferma, rivolgendosi ai socialisti, che « il problema della forza nucleare multilaterale non ammette aprioristici rifiuti nella sua soluzione ». Il Comitato centrale del PSDI, dal canto suo, approva la relazione del segretario del partito e decide di procedere al negoziato; ma proprio in questa occasione Saragat afferma il suo totale dissenso dalle tesi di politica estera espresse da Lombardi al Congresso socialista: « Su tali posizioni non ci sarebbero possibilità né di compromessi né di conciliazioni. Non si tratta, infatti, neppure di posizioni neutralistiche, bensì di posizioni concettuali che tendono a trasferire, in termini di antagonismo i11 seno ad ogni stato, il tragico antagonismo tra potenze e potenze. La spinta 3 Airoldi, « Resto del Carlino », 7 novembre 1963. 54 Bibliotecaginobianco •

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