Giornale a più voci ambiente sono quelli del tutto nuovi che i chimici stanno fabbricando e che gli agricoltori, sotto la spinta delle industrie produttrici, stanno inserendo nel suolo, e, di conseguenza, nel cibo che si mangia. Il fatto più spiacevole è che di questi preparati non si conoscono a fondo gli effetti lontani sul suolo, sull'individuo e sulla specie umana, in modo che le popolazioni sono condannate a far da cavie: inconscie come tutte le cavie. Si tratta dei nuovi parassiticidi, diserbanti, antibiotici, ormoni, il cui . uso in agricoltura e negli allevamenti è favorito non solo dalle industrie produttrici, ma da organizzazio.ni governative di tutti i paesi e dalla FAO. Non si vuol dire qui che questi prep,arati non si devono più usare; ma solo che bisognerebbe usarne degli altri, non nocivi, quando., co-me accade, esistono; e che bisognerebbe trovarne di più selettivi, di meno tossici, di meno resistenti al passare del tempo ed all'azione delle meteore. È ovvio che questo lavoro non possono farlo solo i chimici, gli entomologi ed i b-atteriologi agrari, ma che ad esso devono partecipare competenti di coltivazioni erbacee ed arboree, e medici, e chimici biologi. Comunque il perno di queste ricerche devono essere gli agrari. Ciò vuol dire, in termini di pianificazione della ricerca, far più posto a scienze che riguardano il suolo e l'uomo, piuttosto che ad altre che hanno scarsa relazione con l'ambiente ecologico in cui l'uomo vive e con l'uomo stesso. Di quest'ambiente è parte essenziale l'agricoltura. Più generalmente si può dire, con Buzzatti Traverso, che « sembra giustificato attirare l'attenzione su uno sforzo per la biologia, maggiore di quanto non venga fatto oggi» ( « Il Nuovo Osservatore» - Dic. '62). Una ragione validissima perché da noi si debbano dedicare maggiori mezzi alla ricerca ed alla sperimentazio.ne in agricoltura è la dinamica del MEC. Sta di fatto che negli altri paesi membri del MEC v'è un atteggiamento assai più favorevole alla sperimentazione e se ne è parlato nel citato cqngresso. C'è da domandarsi perché il Centro Informazioni e Studi sul MEC, che presentò alla Conferenza per l'Agricoltura un'ottima relazione, non credette opport:uno aggiungere, alle molte ed importanti osservazioni, anche ·un'illustrazione sugli Istituti di Sperimentazione Agraria nel MEC. Non è questione di prestigio, ma di maniera idonea a favorire l'inserimento dei nostri -prodotti agricoli nel Mercato Comune e di darci i mezzi per metterci alla pari con gli altri. Se è ve~o, infine, che la strada dello sviluppo economico è segnata dai risultati de\la sperimentazione scientifico-tecnica, non si vede perché uno dei settori dell'attività ·economica, l'industriale, debba avvantaggiarsi di quei risultati ed un altro, l'agricolo, debba esserne, se non escluso, quanto meno messo in condizioni di svantaggio. Se il primo settore deriva la sua importanza dai grandi risultati dell'industrializzazione, il secondo, oltre che con .. tribuire all'economia della nazione per la sua parte, deriva la sua importanza dal fatto di permettere all'uomo di far fronte ad una delle esigenze più importanti per la vita: la nutrizione. In tema di sperimentazione agraria e, più ampiamente, di studio del49 Bibliotecaginobianco
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