Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Giornale a più voci ' mente cercavano la sostanza di ciò che essi sentivano esser stato loro 11egato nel 1945: avere una qualche importanza nella società. Questo fattore sottinteso non era afferrato da nessuno dei due partiti e fu esso a rendere così irreali le elezio,ni generali del 1959, combattute sul meschino slogan di Macmillan: « non ve la siete mai passata così bene». Esso servì soltanto a permettere ad un certo numero di opportunisti di utilizzare la loro popolarità televisiva per conquistare seggi alla Camera dei Deputati come base per le loro personali carriere. Nel progressivo deterioramento della situazione economica, la crisi della bilancia dei pagamenti del 1957 fu seguita da una ripresa temporanea,,. aumentata, con stimolanti artificiali, al tempo delle elezioni del 1959, per essere seguita inesorabilmente da un'altra rapida caduta della sterlina, da cui si cerca ora di risalire, dopo l'usuale politica di restrizione del credito, con l'incentivazione dei consumi in tempo per le prossime elezioni del 1964. La precarietà dell'economia britannica è dovuta ad una serie di cause di cui le più importanti sono: la perdita dei mercati coloniali; le difficoltà in aumento sui mercati mondiali; l'indiscriminata stimolazione artificiale del consumo per scopi politici (già menzionata); i facili profitti e la mancanza conseguente di qualsiasi politica per affrontare le circostanze mutate; l'arroccarsi dei grossi gruppi monopolistici in sicuri mercati chiusi e l'investimento del loro capitale sia in questi mercati, sia in quelli sussidiarli stranieri; la mancanza di riorganizzazione e il diminuito investimento di capitale in Europa. Per affrontare questa situazione Macmillan progettò lo schema di un'adesione all'Europa, calcolata non solo come stimolo esterno alla economia britannica, ma anche per rafforzare quelle tendenze di concentrazione capitalista che la politica econo,mica consenratrice originariamente promosse. Fallita l'adesione, mancò lo stimolo e la concentrazio 1 ne continuò senza ulteriori incentivi. Ciò solleva lo spinoso problema dell'Europa: perché i politici britannici e la opinione pubblica, ma sopratutto il partito laburista sono stati contro l'entrata dell'Inghilterra in Europa? Dobbiamo ricordare prima di tutto che l'Inghilterra non soffrì una delle esperienze cruciali: l'occupazione, che è stata causa determinante nel movimento verso l'unità europea. In questo persino l'Inghilterra laburista si sentì più vicina all'America, oltre cl1e per uguale idioma, per uguale cultura, per uguali tradizioni. C'era anche iJ Commonwealth che rappresentava, alla fine della guerra, tangibili vantaggi economici e preferenze tradizionali. E la classe operaia inglese aveva an-- ch'essa interesse, quanto i suoi padroni capitalisti, a conservare il sistema. Così possiamo concludere che nel periodo post-bellico tutto era contro la comprensione inglese dell'urgenza di un'integrazione con l'Europa. Il rifiuto di de Gaulle all'offerta di Churchill in periodo di guerra fu visto c~me una conferma di tale punto di vista ed il discorso di Churchill a Zurigo fu fatto - a sua volta - esprimendo una speranza per il futuro, non un'immediata volontà di realizzazione dello scopo. Quando perciò Ro·bert Schumann propose la Comunità del Carbone e dell'Acciaio, gli inglesi non si interessarono ad essa; essi non vi credettero. Durante gli anni '50 la 43 Bibliotecaginobianco •

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