Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Note della Redazione tano, - come si poteva pensare che in u11a scuola di questo genere l'adozione di criteri didattici emi11entemente attivistici e tali da impegnare gli insegnanti in misura assai considerevole potesse essere tradotta in pratica per semplice virtù di un fiat legislativo? Ci consta, tuttavia, per infornzazioni derivate dagli ambienti più disparati, che, da questo punto di vista, le cose siano andate e vadano piuttosto discretamente. Sotto lo stimolo della sollecitazione particolarmente energica che è venuta ad esso dalla innovazione legislativa e dagli organi dirigenti della scuola italiana, il corpo insegnante ha reagito - in linea di massima - assai bene, intensificando (com'era necessario) la sua preparazione culturale e adattando i suoi metodi didattici alle esigenze del tipo di scuola nuovo, che la scuola media unificata dovrebbe realizzare. Durerà? Sarà l'anno prossimo come, e meglio di quest'anno? Oppure, dopo lo slancio iniziale, si farà pigramente ritorno ad uno spirito di routine che segnerebbe una delle condizioni per il fallimento dell'esperimento testè iniziato? Non lo sappiamo noi, naturaln1ente, né lo potrebbe sapere alcuno. Ci sia consentito, però, di esprimere la nostra convinzione che, per quanto riguarda cultura e didattica, il personale insegnante non potrà non continuare a rispondere nella maniera positiva in cui ha risposto nei primi mesi di quest'anno, sol che gli organi dirigenti della scuola italiana continuino, per parte loro, nel proprio impegrio con la stessa sollecitudine. Le membra, il corpo tutto seguiranno docil1nente la testa, se questa continuerà a proporre, instancabilmente e intelligentemente, nuovi temi e nuovi criteri di insegnamento; se le riunioni dei prof essori e dei loro presidi saranno tenute con regolarità e intensità; se agli insegnanti sarà prestata, attraverso conferenze e corsi di aggiornamento, un'opera assidua di consillenza e di informazione culturale. Siamo, perciò, da questo punto di vista, ottimisti. Non lo siamo, invece, per niente per ciò che riguarda la parte burocratica e organizzativa della scuola; e ciò che anche questa volta è accaduto ad inizio dell'anno scolastico confer1na, purtroppo, ampiamente il nostro pessimismo, perché le carenze tradizionali anche questa volta hanno fatto registrare un aggravarriento non. trascurabile rispetto all'anno precedente. Non è questo il luogo per un'analisi sistematica e approfondita di queste carenze, che vanno dalla disponibilità dei locali alle condizioni materiali in cui si svolge l'insegnamento e all'osservanza di determinati (e ùnportanti) aspetti del regolamento. Non possiamo però fare a rneno di denunciare vigorosamente quello che è ormai diventato uno scandalo esiziale per il buon avvio annuale dell'attività scolastica: vogliamo dire la nomina degli insegnanti incaricati. Un regolamento, per questo riguardo assurdo ed applicato, poi, arJ-cor peggio, fa sì che le nomine avvengano in pratica tra novembre e dicembre, e qualche volta anche dopo; che gli alunni restino sband·ati, in pratica, per l'intero primo trimestre e finiscano col subire essi le conseguenze della giusta facoltà di scelta lasciata agli insegnanti a cui vengono assegnati più incarichi; che, anche dal punto di vista finanziario, alcune migliaia di 25 Bibliotecaginobianco

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