Cummeo al bowling con l'idea incarnata che la sua Patria era povera e non poteva sfamarlo e coprirlo. Partiva quasi sempre per un viaggio senza ritorno. Il nuovo si allontana dal suo paese nativo come un contadino che si rechi al mattino al suo campo lontano ma pur sempre nei termini del suo ambiente, certo di far ritorno a casa la sera. Nel suo relativamente breve viaggio l'emigrante (a bordo di un treno· o· di un aereo, questa volta) ha però l'occasione di fare esperienza del nuovo, cui anela e ritorna con le nozioni di questa esperienza, deciso a realizzarla sul luogo nativo. Egli vuol restare dov'è nato. Egli sa che la sua Patria può e deve sfamarlo, e deve metterlo in condizioni di salire al grado di un'elevata dignità sociale, anche se quest'ultima dovesse venire a configurarsi con l'anonimato del benessere standard. Si confronti questo cafone in cammino avanti e indietro per l'Italia e l'Europa e che peraltro resta legato al suo ambiente con quello del passato. È semplicemente un altro uomo e per comprenderlo si rendono necessari strumenti nuovi. Nell'impianto dialettale e analfabetico della sua lingua s'innestano spezzoni plurilinguistici di altri linguaggi. Abitudini, costumi, pregiudizi, terrori carnali sono stati lacerati. E dove sono questi eroi plurivalenti nella narrativa meridio·nale (e nazionale)? Si è scritto e si continua a scrivere fingendo a noi stessi e come a prescindere da quanto si verifica giorno. per giorno. Molti cercano di sfuggire il proble1na o lo aggirano, cercando di conferire alle loro opere sovrastrutture europeizzanti e mondanizzanti, senza riuscire per altro a dirci una parola nuova e tanto meno a centrare il cuore del nuovo personaggio. Che esiste e a uno· stato avanzato. Alcuni scrittori, vistisi sottratti il materiale umano e ambientale d'accusa, appaiono come indispettiti e dispiaciuti. Milioni di uomini, che noi avevamo svisceratamente appoggiati con alcune nostre pagine trionfanti ad uscire dalla soggezione, conoscono finalmente, per così dire, il sapone e credono di essere scampati ai diversi e complicati incubisimboli della più spregevole condizione umana e letteratura, giornalismo, etc. sono in agguato: pronti a sorprenderli in strada, nei supermarkets, in auto, sulle spiagge, ai monti, al week-end, per negar loro la qualifica di uomini e appallottarli in un'unica immane mollica di pane. Il nuovo, che, a volte, è relativo e immaginario ed altre è totale e concreto, con alcuni aspetti implacabili, ci ha colto di sorpresa. E questo nuovo, come si diceva, si è manifestato, e in forme tutt~altro che alienanti, particolarmente nel Sud, decretando la fine sia della letteratura a carattere sociale sia di quella a carattere intimistico-psicologica. Così come non si può ridire la storia delle pene della solita 21 Bibliotecaginobianco
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