Cummeo al bowlfng che è una commedia che gira intorno al delitto d'amore, parente stretto a quello d'onore; la « sceneggiata » napoletana elevava un inno allo stesso genere di delitto e la « canzonettistica » vi aggiungeva mille e una canzone. Ma Arpino due anni or sono scrisse un romanzo ironico in cui l'avvocato difensore del marito tradito, che una volta strappava lagrime al pubblico e clemenza ai giudici, veniva ridotto a un ridicolo istrione. Un ennesimo scrittore potrà assumere di nuovo un ennesimo delitto d'onore ad argomento di un suo libro e in difesa dell'uomo tradito, arricchendo la vecchia storia di nuovi particolari, ma il lettore finirà per decretare, come si comporta con la cronaca dei giornali: « Ecco un'altra inutile delitto d'onore! », così come ciascuno nel suo ideale diario annota: « Solita scenata questa mattina tra alcune donne al Pallonetto! Solito svenimento di un giovane povero alla Torretta! » Indifferenza, abitudine, cinismo? È probabile; ma limitatamente alla situazione locale, dal Pallonetto alla Torretta. Diversa sarebbe la nostra reazione se il vecchio mondo meridionale rispecchiasse condizioni autonome, ma aperte e riconoscibili anche da lettori di ogni altro luogo. Si entrerebbe nell'esemplare e nel tipico. La chiassata delle donne del Pallonetto esemplificherebbe quella delle donne di tutto il mondo. Ma noi sappiamo che le donne di tutto il mondo, ivi comprese quelle napoletane, che a buon diritto fanno parte delle donne di tutto il mondo, sono lontane dal far chiassate per i più futili motivi in piena strada . . Qui è il punto! La letteratura meridionale corre il rischio di lavorare a temi troppo circoscritti a un ambiente, di appassionarsi ad argomenti incomprensibili appena fuori della cinta daziaria del villaggio, della città o della provincia; e se vuole aspirare a un ulteriore sviluppo, e vi sono notevoli segni di ripresa, deve evolversi e cambiar rotta. Essa non solo non può continuare a percorrere le strade aperte dai suoi grandi padri, ma deve dimenticare anche la loro lezione. Gli antichi non possono dirci più nulla. Possiamo solo godere della bellezza delle loro opere d'arte così come le ottave dell'Ariosto ci fanno comprendere meglio alcuni aspetti del suo grande secolo. Ma strutturalmente dalle loro pagine non si ricava un consiglio, un ammonimento e meno che mai un metodo di lavoro. È il punto di vista che è cambiato, che deve cambiare, se vogliamo sottoporre a un'interpretazione originale il materiale affiorante dalle vaste crepe della società contemporanea, compresa quella meridionale, sottoposta più delle altre, o con maggiore evidenza e casi vistosi, a modificazioni. I personag.gi di fondo della narrativa tradizionale, il plebeo e il cafo·ne sono scomparsi e gli ultimi esemplari sono co111:edei pezzi sai19 Bibliotecaginobianco
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