.... ,.. Cummeo al bowling mune, catalogate tra le cause ovvie. Non v'ha governo che non le tenga presente e non si riprometta di risolverle una volta e per sempre. Appartengono a quella serie di casi gravi, sviscerati e illustrati dalla letteratura meridionale vecchia e nuova e consegnate nelle mani di sociologi e politici. La letteratura d'invenzione sociale ha assolto· il suo compito e dovrebbe ritenere pleonastico ogni ulteriore insistenza in questo senso. I libri di Levi e di Scotellaro furono fecondi di casi al limite della paranoia e dell'ossessione. « Re di Provincia », invoca l'Uomo del Tricolore dei Contadini del Sud di Rocco Scotellaro, « in poche e povere parole mi spingo alla mia dura avventura e cerco chi mi applica la carta sul sedere (yoglio dire chi va trovando lite accendendo le carte di dietro agli altri). Re di Provincia (sarebbe il prefetto), vi presento questo mio conto, cioè una leale fattura. Sto in aperta campagna, cuocendo la mia famiglia con cinque figli (li obbligo a stare qui, non stanno di - loro volontà) e servendo e coltivando un popolo balocco· e scemo. Vi presento questo conto di vino da sottrarre una cifra; la cifra che io non digerisco è il Dazio. E mi rivolgo a Voi, Re di Provincia. Il mondo gira, la. storia parla, la parola nasce dal dono di natura e si ingrossa dai duri martìri vostri. Sono italiano, ma l'Italia è mansionata da infami, ladri e barbari. La vita è una storia ma da farla ... Il secolo ritorna e ora siamo nel secolo dei no.bili ignoranti, pieni di bene e di vaste comodità usurpate ad un popolo balocco e scemo, ed io mi voglio di~tinguere innalzando la mia bandiera a lutto, essendo la bella Italia ricaduta nuovamente sotto il regime burocratico. Figlio di patria e vivo Italiano, alle dure avventure, grande invalido Mulieri. » I personaggi di Scotellaro partono da una co_ndizione verghiana e spronfondano in t~rmenti, senza uscita e quasi pirandelliani, con questa differenza: le misere creature medioborghesi di Pirandello rispettavano alcune forme di decoro e gli ultimi figli della miseria meridionale, come il Figlio del Tricolore, grande invalido Michele Mulieri, erano spinti al furore perché ai loro corpi si « erano appiccate le mignatte maligne »,. inseguiti dai maghi, dai proprietari. Nel mondo napoletano, a cominciare dalla disperata cronaca d'Incoronato ( Scale a San Potito-), a quelle i~dimenticabili della Ortense e di Bernari e alle recenti dell'Ottieri, la condizione sociale fu sottoposta a un'accusa implacabile fino a toccare momenti di sincera poesia. La letteratura cosiddetta sociale può dunque stare tranquilla_. Può affermare con orgoglio di avere anticipato movimenti e correnti di cultura e di idee progres~ siste, illuminando casi normali e anormali. Ha però, per così dire, divorata la materia tradizionale ·e rivoluzionaria e non riesce più a 17 Bibiiotecaginobianeo
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