Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Lettere al Direttore Altre volte il problema del « notabilato » sorge al livello di un inefficiente funzionamento della nzacchina tributaria, compressa e fuorviata dal potere del privilegio. Più volte ancora, il fenonzeno « notabilare » si consolida all'altezza del collegio elettorale, 1zel quale spesso viene meno la funzione dei partiti e del loro necessario pluralismo interno. I nodi della « questione notabilare », caro Compagna, li si può, quindi, intravedere legati strutturalmente alle indeclinabili esigenze delle riforme di struttura, riguardino esse l'assetto am1ninistrativo fiscale, istituzionale dello Stato. È dietro queste esigenze che v'è il nodo politico dell'incontro tra socialisti e cattolici, per il st-tperamento giuridico e di fatto del vecchio stato liberale, lo stato, cioè, del vecchio collegio « notabilare » che partoriva galantuomini solitari, più che classi dirigenti numerose e concorrenti. Dilio riporta il discorso su,lla classe dirigente. Personalmente, sono convinto che il fermento talvolta caotico di idee e di uortLini (spesso sorretti da cattiva informazione politica) possa trovare canali idonei e sbocchi adeguati, solo che certe strutture «liberino» autentici contenuti civili e modifichino i vecchi rapporti. Indubbiamente una spin,ta di notevolissùna portata, potrà venire col tempo, man mano che la dinamica dei poli di sviluppo sarà in grado di blocoare l'esodo di uomini e di valori tradizionali dalle terre d'origine e che i sindacati sapranno inserirsi in un contesto « in, fieri » col preciso intento di graduare l'evoluzione delle strutture umane inserite nei moderni processi di produzion,e, perché in tutto il ciclo del processo produttivo l'uomo sia « responsabile » e sia, in sostanza, soggetto attivo della lunga serie di momenti che dall'applicazione porta alla creazione. Dilio ha benissimo puntualizzato questo aspetto, sotf ermandosi opportunamente sulle carenze croniche dell'organizzazione sindacale nel Mezzogiorno. Vorrei porre, comunque, a pié di lettera, alcune questioni che desiderei veder trattate nel corpo del dibattito avvenire. Quando si fa un discorso sulla classe dirigente, si dà per scontato che essa sia per tre quarti invecchiata. Ma sono dell'opinione che, se è vero l'assunto, è anche vero che sono per tre quarti invecchiati i cosiddetti gruppi di opposizione. Una probante testimonianza della verità del teorema la si può trovare nel fatto che, il più delle volte, difficilmente le espressioni _più giovanili del ceto dirigente riescono a dialogare, in senso sostanziale, con i gruppi di opinione radicati come rninoranze critiche. Il fatto è, mi consenta, caro Compagna, che esiste, anche se meno diffuso, un « notabilato » alla rovescia, una stirpe di censori, magari benemerita, ma isterilitasi nella solitudine, e qitalche volta, venuta meno, per ·ragioni umane, psicologiche, alla funzione essenziale alla quale era stata destinata. . . La Sua Rivista ha, finora, acquisito meriti che è difficile disconoscere, tanto sono palesi e giustificati. Sarebbe bene, comunque, che nell'indagine sul «notabilato» meridion.ale, si faccia posto, per una profonda esigenza di 127 Bibliotecaginobianco

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