Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

LETTERE AL DIRETTORE Il " notabilato ,, alla rovescia Caro Compagna, mi permetto di inviarLe, con gentile preghiera di pubblicazione, un personale contributo alla interessante discussione apertasi nelle _pagine della Sua Rivista, sul fenomeno del « notabilato » nel Mezzogiorno. Trattasi, appunto, di un tema importante, al qu.ale le forze vive del Paese non possono no11 rivolgere viva sollecitudine. Nel dibattito sul fenomeno dei notabili sono finora intervenuti Fiore, Russo, Morlino, Dilio. Il discorso di Dilio, in. particolare, pur con grosse esagerazioni e con rigide petiziorii di principio, ha colto taluni caratteristici aspetti del costume civile nel Sud, viziato da una serie di croniche, inguaribili tare ereditarie. Non v'è chi non veda come il discorso sui vizi e sulle deficienze del costume politico meridionale, vada naturalmente agganciato al più vasto, più impegnativo e, in sostanza, meno moralistico discorso sul Mezzogiorn~, sullo Stato conte1nporaneo, sulla democrazia nuova, quale dovrebbe realizzarsi traverso le Regioni, la riforma burocratica, la riforma ·dei partiti, il . piano. È p.assata la stagione del problemismo, del « meridionalisrno di piccolo cabotaggio», una stagione utile, senz'altro produttiva di buoni risultati, portatrice di un'esigenza formidabile di concretezza. La progressiva centralizzazione del problema meridionale, avvenuta compiutamente a livello di classe dirigente, nel 1954, al Congresso democristiano di Napoli, ha sortito l'effetto di legare la « questione meridionale » ai problemi degli istituti della democrazia moderna, alla riforma del quadro istituzionale, alla modificazione delle strutture dello Stato, nelle componenti amministrative, fiscali, giudiziarie. Il problema del Mezzogiorno, è innegabile, ha subito così un'evoluzione, diciamo, volumetrica e si è situato stabilmente nel contesto vivo della tematica nazionale. È questo il frutto di quindici anni di dibattiti, ai quali, è doveroso affermarlo, « Nord e Sud» ha portato un contributo concreto e notevole. E i notabili? Le « eminenze grigie » di un costume lento a « liberare » atteggiamenti nuovi e radicalmen,te inriovatori, ove non sono stati travolti dalla velocità con cui sono maturati i nuovi equilibri sociali, hanno mutato volto e solo fino a un certo punto identificano con le appendici borboniche e spagnole, alle quali ispira, Vittore Fiore, la sua poetica impegnata. I notabili sono, oggi, spesso, più espressione di un fitnzionariato che non sa investigare il proprio spazio, cJ1e non invece gli eredi di strutture personalizzate da una lunga consuetu4i-ne di rapina e di camorrismo. 126 Bibliotecaginobianco •

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