Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Alberto Aquarone terizzato, il 1° settembre, dall'ispettore generale della pubblica sicurezza Peruzzi in un suo telegran1ma. alla direzione_ gene~ale di P.S.: « Popolazione Milano et provincie limitrofe ha conservato sinora massima calma et illimitata fiducia nella opera illun1inata del DUCE. Odierno comunicato Consiglio dei Ministri ha rafforzato tale fiducia perché at prescindere da altre considerazioni, tutti pensano che nostro eventuale intervento darebbe modo alle potenze democratiche di esercitare in direzione dell'Italia et delle sue colonie quella pressione che difficilmente potranno esercitare verso la Germania data ia sua p,iù vantaggiosa posizione geografica » 16. · Ed il giorno seguente, il medesi1no ispettore generale precisava, accentuando il diffuso desiderio di pace della popolazione: « Situazione spirito pubblico invariata. Continuano commenti favorevoli deliberazione consiglio ministri, nella cieca fiducia che il Duce riuscirà ad evitare nostra partecipazione alla guerra. Ovunque si raccolgono invece voci di scarsa simpatia verso la Germania che tra l'altro viene ora apertamente accusata di aver concluso patto con la Russia ad insaputa della Italia compromettendo così nostra politica nel Mediterraneo e amicizia col Giappone» 17. Naturalmente, nei 1nesi seguenti l'atteggiamento di alcuni settori dell'opinione pubblica di fronte al problema della guerra non rimase statico, specialmente allorché, nella primavera, cominciarono a susseguirsi le rapide e sfolgoranti vittorie delle armi germaniche. Sotto l'in1pressione di questi eventi, come pure sotto lo stimolo dell'incessante propaganda fascista, aumentò senza· dubbio il numero di quanti, in particolare tra i giovani, cominciarono a pensare che, in vista del crollo ritenuto ormai certo della Francia e dell'Inghilterra, sarebbe convenuto all'Italia intervenire nel conflitto, in modo da poter partecipare ai frutti della vittoria. Anche tenendo conto di ciò, tuttavia, sembra innegabile che il desiderio di pace e l'avversione nei confronti della Germania restarono nel complesso di gran lunga prevalenti. Il problema comunque si fa, per questo periodo, assai più complesso e andrebbe analizzato dettagliatamente nel quadro di uno studio approfondito di quel momento cruciale della storia contemporanea italiana che fu la « non-belligeranza » del 1939-40 e che non ha ancora tro:vato il suo storico. All'inizio della seconda guerra mondiale, nel settembre_ 1939, quando il mito effimero dell'invincibilità delle forze armate tedesche non aveva ancora avuto modo di far presa su molti animi, e di deformare molte volontà, i sentimenti della grande maggioranza dell'opinione pubblica 16 A.C.S., Ministero dell'Interno, Gabinetto, Ufficio cifra. Telegrammi in arrivo Telegramma n. 38860 da Milano, del l" setten1bre 1939, alla Direzione generale di P.S. 17 A.C.S., Ivi, telegrarnma n. 38958 da Milano, del 2 settembre 1939, sempre alla Direzione generale di P.S. 124 Bibliotecaginobianco •

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