Lo spirito pubblico in Italia alla vigilia della seconda guerra mondiale Ribrezzo ed ostilità che erano il naturale risultato della convinzione ' che si andava sempre pìù diffondendo e radicando, che l'Italia andasse sempre più perdendo la propria libertà d'azione e che essa ormai si fosse « messa una catena al piede con l'asservimento alla Germania » 1A. In effetti, la grande maggioranza dell'opinione pubblica italiana, anche prima ancora della firma del Patto d'Acciaio, dimostrò una pessimistiGa quanto esatta capacità di previsione nel valutare l'evoluzione che i rapporti fra Italia e Germania avrebbero inevitabilmente subìto, nel caso di un conflitto in cui le due nazioni si fossero trovate a combattere fianco a fianco. Che poi queste ultime fossero spinte alla guerra dalla necessità di tutelare degli interessi effettivamente essenziali, quasi che si trattasse di questione di vita e morte, non erano molti a crederlo. Era vero piuttosto il contrario, e a pochi giorni dall'inizio del conflitto, il 27 agosto 1939, un informatore scriveva in proposito da Torino, descrive11do uno stato d'animo diffuso un po' dovunque nel paese: « D'altra parte molti mormorano che una guerra per Danzica e per tutti gli altri problemi connessi ad una più regolare e possibile convivenza europea è un'assurdità. Tanto più se si considera i successi realizzati con nuovi acquisti e nuovi territori sia dalla Germania che dall'Italia, per cui si insinua che in realtà, più che di problemi nazionali si tratti ormai di rivalità e spirito di rivincita delle poche persone che stanno a capo delle Nazioni, per cui saranno i popoli quelli che pagheranno con sacrifici e con sofferenze senza fine »15. Ed è sintomatico, a questo proposito, che il segretario federale di Torino, nel prendere atto di tale informazione che gli era stata tra- - smessa da Starace, osservasse, in u11a sua lettera del 1° settembre: « Questa volta l'informatore è galantuomo e prospetta con equilibrio ed esattezza quella che è la reale situazione torinese e che d'altronde io stesso ti ho già segnalato in modo analogo ». Date queste condizioni generali dello spirito pubblico durante tutta la primavera e l'estate del 1939, non c'è da meravigliarsi se, una -yolta scatenatosi il conflitto con l' aggressione della Germania ai danni della Polonia, la grande massa del popolo italiano accolse con un sospiro di sollievo la dichiarazione di non-belligeranza del governo fascista, nella speranza che ~iò significasse che il pae~e si sarebbe tenuto definitivamente estraneo alla guerra. Tale stato d'animo era partico- _larmente visibile nelle grandi metropoli del Nord e nelle regioni circostanti, e per quanto riguarda la Lombardia, per esempio, fu così carat14 Ivi, busta Milano. Inforn1azione del 12 maggio 1939. 1s Ivi, busta Torino. Bibliotecaginobianco 123
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