Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Alberto Aquarone spalle dei soldati, avrebbero risposto che anche le mitragliatrici possono essere girate, o, nella peggiore ipotesi, si p-uò cominciare tirando precisamente sui mitraglieri » 10. Le preoccupazioni per· l'evidente vulnerabilità dell'Italia in caso di guerra con la Francia e l'Inghilterra erano assai vive un po' ovunque ed in tutti i ceti; particolarmente diffuse erano naturalmente nei grandi centri della costa tirrenica, dove l'antica tradizione di supremazia navale dell'Inghilterra non veniva facilmente dimenticata. A Napoli, non meno che a Genova, questi timori erano quanto mai diffusi: « Ogni giorno che passa -- riferiva un informatore nell'agosto - più si armano le democrazie ed i loro mezzi sono tali da definirsi prevalenti, per quanto le nazioni stesse non siano liete di una guerra. Ma se ne conclude che per noi la situazione sarà sempre immensamente più grave, con lo sviluppo delle coste, con strade in massima parte lungo le coste e vie cli comunicazione idem, con grandi città idem; siamo vulnerabilissimi. D'altra parte, ove p,ure vincessimo, saremmo in un imminente domani destinati a divenire la marca meridionale del Reich di Hitler, questa è l'impressione unanime e si prospettano anche pericoli maggiori» 11• In effetti, a misura che la guerra appariva sempre più inevitabile, l'astio nei confronti della Germania hitleriana assumeva toni sempre più decisi. A Padova, era un coro di voci che « si levava contro Hitler che non è mai contento, che non ne ha mai abbastanza· e che è la vera causa di tutto » 12 • Da Milano, qualche mese più tardi, un informatore dichiarava che « il ribrezzo e la ostilità per quanto è germanico si delineano sempre più p·rofondi e completi in Italia, e, per quanto si senta che l'unione sia per noi un grave pericolo, proprio per il malanimo dei tedeschi che ci vogliono legati al loro carro, a Milano è diffusissimo il disperato volere di farla fuori con questi che sono considerati oltremodo pericolosi per l'ingerenza ed il prepotere universalmente assunto in I talla » 13. 10 I vi, busta Genova. Rapporto del 25 luglio 1939. 11 /vi, busta Napoli. Rapporto del 24 agosto 1939. 12 Ivi, busta Padova. Rapporto del 3 aprile 1939. L'informatore osservava pure: « Molte preoccupazioni mostrava specialmente l'elemento femminile che paventa l'offensiva aerea, memore dei tristi avvenimenti di cui Padova fu spettacolo durante l'altra guerra ». · 13 Ivi, busta l-Ailano. Infor1nazione del 28 luglio 1939. Anche il segretario federale di Milano, Rino Parenti, non rnancava di protestare contro quelle che a suo giudizio erano le deformazioni degli informatori del partito sulle condizioni ·dello spirito pubblico. In una sua lettera del 17 agosto al segretario generale del P.N.F., scriveva per esempio: « Rispondo alle ulthne segnalazioni inviatemi. I temi che ispirano i ' canti carnevaleschi ' di questi professionisti della menzogna, sono d'una esasperante monotonia. Il disagio economico e l'ostilità verso l'alleanza Italo-tedesca, sono ormai diventati il nucleo leggendario attorno al quale essi ricamano la loro oscura epopea ». 122 Bibliotecaginobianco •

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