Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Lo spirito pubblico in Italia alla vigilia ·della seconda guerra mon,diale sia relativissima la partecipazione delle varie classi del popo1o (quella borghese, al solito, assolutamente contraria) alle manifestazioni romane. L'impressione generale è che il popolo sia stanco, che tema guerre e collassi economici. Strano persino come si siano assolutamente dimenticati i nostri vecchi attriti con la cosidetta sorella latina» 2. Lungo tutto il 1939, specialmente dopo il colpo di mano di Hitler contro la Cecoslovacchia e l'evidente fallimento del sistema di equilibrio tentato a Monaco, l'allarme per l'aggravarsi progressivo della situazione si va sempre maggiormente accentuando : avversione per la guerra e ostilità nei confronti della Germania nazista, ritenuta la maggiore responsabile della piega che vanno assumendo gli avvenjmenti in Europa, procedono di pari passo e di pari passo si esasperano. A Roma, « continuano aspre e violente le critiche all'operato della Germania, alla strapotenza che in breve volgere di tempo ha acquistato ed acquisterà: e si guarda non senza apprensione alle conseguenze nei riflessi dell'Italia. Non manca chi mormora che già l'Italia si avvii ad essere una luogotenenza di Hitler, non essendo più in condizione, se lo volesse, di infrangere l'As~e. E pertanto lo spirito pubblico vede in un eventuale evento bellico una conseguenza indiretta dell'atteggiamento tedesco e quindi non si lascia occasione per manifestare la propria avversione» 3 • E poco dopo, un altro rapporto da Roma informava: « La popolazione segue col più vivo interesse l'attuale momento politico, perché ne sente la delicatezza e non si nasconde i pericoli. Infatti, l'eventualità della _guerra viene generalmente deprecata. Il popolo e le classi meno abbienti, che temono di doverne sopportare i maggiori sacrifici, la considerano con evidente riluttanza» 4. Ma anche la media ed alta borghesia non erano meno decise nel nutrire analoghi sentimenti di deprecazione e di insofferenza. Da Mi- - . lano, per esempio, così scriveva un informatore, in data 4 maggio 1939: « Nell'ambiente professionale le critiche sono dominate poi dall'opposizione alla Germania e non si esita ad affermare che anche un conflitto non avrebbe altra causale che la Germania in quanto questa, non paga di quanto ha ottenuto in questi ultimi anni, vuole sfruttare oltre ogni limite la impreparazione militare della Francia e dell'Inghilterra. Quest'ultimo passo indica il carattere tendenzioso della critica e si riallaccia a quasi identiche espressioni avute dalla stampa estera. Bisogna tenere conto anche del fatto che tanto gli ambienti professionali quanto quelli industriali, a cagione della loro attività, possono più facilmente essere a contatto con elementi interessati a dare divulgazione a stati allarmistici, tali da creare disorientamento nell'opinione pubblica. In questi ambienti si ricorre con troppa frequenza al fatto di rievocare la posizione della Germania nella grande guerra, per concludere poi che l'Italia oggi viene portata ad affiancare l'affermazione, lo sviluppo e la potenza dei Tedeschi, contro. i quali il popolo stesso era stato 2 lvi, busta Padova. 3 Ivi, busta Roma. Il rapporto informativo reca la data del 30 marzo 1939. 4 Ivi, busta Roma. Rapporto del 5 aprile 1939. Biol~otecaginobianco 119

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