Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Recensioni Il libro in esame è appunto il risultato di questo sfo,rzo di autichiarificazione e, a nostro avviso, per il fatto di riferirsi ad una zona decisamente rappresentativa della provincia ·italiana, giova alla conoscenza della vita che i giovani condt1cono r1on solo a San Casciano, ma anche in tutti gli altri paesi geograficamente e socialmente decentrati. La caratteristica della vita in provincia risulta costituita da una fondamentale indecisione, che tiene in bilico i giovani tra i residui del mondo· contadino e i richiami della civiltà urbana. Il mondo contadino è ancora presente con la priorità conservata nell'economia locale dalle attività agricole, con la struttura familiare di tipo patriarcale. con la condizione gregaria della donna, con la limitatezza delle aspirazioni teorizzata in una « filosofia della ·vita dura», col basso grado di associazionismo e con le caratteristiche precapitalistiche delle attività industriali. Dal canto loro gli influssi della società urbana producono uno spostamento dei giovani dal settore agricolo al settore industriale; un inserimento dei moderni mezzi di comunicazione di massa accanto alle agenzie di socializzazione dei valori sociali tradizionali; una diffusione delle organizzazioni di massa a scopo rivendicativo o costruttivo cmne i p·artiti politici ed i sindacati; uno slittamento dalla morale individuale verso la morale sociale. Ne deriva uno « sdoppiamento degli atteggiamenti e dei compo,rtarnenti individuali e di gruppo, per cui chi accetta il fatto tecnologico nuovo, inserendovisi concretamente, mantiene riserve mentali; o, viceversa, chi accetta un'idea nuova la vive astrattamente,_ in contraddizione, più o meno palese e avvertita, con il modo co.ncreto del vivere». Ma questo conflitto latente non impedisce dei mutamenti di fondo in tutta la società, efficaci e definitivi anche se lenti ed inconsapevoli; mutan1enti di cui è impossibile, per coloro che ne sono i protagonisti, prendere immediata coscienza e valutare la portata, ma che realizzano, comunque, il moto diffusivo della civiltà urbanofndustriale che fagocita il mondo rurale, le sue strutture ed i suoi valori. Giovani in provincia è una radiografia di questo itinerario e basterà riportarne alcuni dati per dare esempio della sua validità e del suo stimolante interesse. A S. Casciano il 64,60% della popolazione attiva è addetto al settore primario, il 21,50% è addetto al settore secondario e il 13,9091> è addetto· al settore terziario. Tuttavia la gioventù si è orientata decisamente verso l'industria: se si raggruppano insieme i giovani intervistati ed i rispettivi p,adri, si nota che il settore primario è rap·presentato per il 65% dai padri e per il 26,88% dai figli,· mentre il settore secondario è rappresentato per il 20% dai padri e per il 50,63% dai figli. L'attività agricola è in crisi sia per l'insoddisfazione che deriva al colono dal sistema mezzadrile, sia per gli inconvenienti costituiti dall'~mbiente di lavoro rurale e dagli scarsi p,rofitti che se ne traggono: « si è calcolato che per un podere di 10 ha. sia necessaria una famiglia colonica di almeno tre uominf e tre donne validi. Questa composizione familiare co.mporta quasi sempre la presenza di almeno tre bambini e due vecchi. E perciò evidente che una famiglia di 11 persone. npn può trarre dal 53% degli utili lordi. il necessario per 111 Bibliotecaginobianco

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