Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Ernesto Mazzetti Roosevelt interpretò il vastissimo suffragio del '32 (il 57,3% dei voti, contro il 39,6 toccato ad Hoover) come l'invito ad una azione decisa. Egli s'insediò alla Casa Bianca il 4 n:iarzo 1933; tre :mesi e mezzo più tardi era riuscito a far approvare dal Congresso un complesso di leggi che innovava profondamente nel sistema economico americano: l'Emergency Banking Act per tamponare la crisi bancaria, la legge sull'assistenza federale, l'Agricoltura! Adjustement Act, che apriva la strada ad una politica agricola nazionale p•rogrammata, il Tennessee Valley Authority Act, primo esperimento di pianificazione territoriale ed economica su scala interstatale, il ·National Industriai Recovery Act per stabilire un sistema di autogoverno industriale ed attuare un vastissimo programma di lavori p,ubblici. Ed ancora: leggi disciplinatrici delle emissioni di azioni, dei depositi bancari, del credito all'agricoltura, dei trasporti federali. Fu un'attività febbrile, frutto, per larga parte, di scelte meditate sin dal tempo della preparazione della campagna elettorale, ma in parte anche frutto di felici, successive, intuizioni di alcuni tra i più intelligenti membri del suo brain tritst. Questa intensa attività legislativa stabiliva le premesse per il New Deal, travolgendo alcuni dei più coriacei miti dei liberisti ad oltranza insieme alla mistica degli affari che aveva caratterizzato la vita americana per almeno un trentennio. Ed appariva senza dubbio stupefacente che la nuova amministrazione democratica fosse riuscita a tanto, ed in così breve tempo, anche ad ammettere, con lo Schlesinger, che Roosevelt abbia goduto, nel primo anno di presidenza, di una situazione psicologica eccezionalmente favorevole. Ricorda, infatti, lo Schlesinger che in un primo tempo Roosevelt « aveva pensato di far passare la legge bancaria d'emergenza e di sciogliere il Congresso subito dopo, ma che, vista l'unanimità di consensi raccolta da questo primo provvedimento, volle approfittare al massimo della spinta in suo favore così generata ». Decisione felice, che valse a fargli attuare con la collaborazione spontanea quel ch'egli già nel discorso d'insediamento aveva previsto poter realizzare solo assumendosi quei poteri che vengono concessi ad un presidente unicamente in tempo di guerra. *** Era nella logica delle cose che, tem1inato il periodo di crisi acuta, riprendessero vigore le opposizioni e divenissero più cat1te le adesioni che, nei primi cento giorni della sua Presidenza Roosevelt aveva ottenuto in forma incondizionata. Ma ormai le linee direttrici della nuova politica erano state tracciate; e, soprattutto, era stata ristabilita la fiducia in un regime di libertà. Diradatesi le ombre del disorientamento morale e attenuati gli effetti del « grande crollo », la dialettica politica negli Stati Uniti si sarebbe sviluppata ora su una più elevata piattaforma di democraticità. Il « sistema» aveva retto tanto alle forze che lo minacciavano dall'interno quanto alle suggestioni esterne del fascismo e del comunismo: ciò grazie ai correttivi apprestati dal New Deal. E, probabilmente, la maggior consapevolezza demo108 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==