Recensioni certezza che nel mondo degli affari tutto fosse destinato ad andare nel migliore dei modi. Sepolta la « Nuova Era» dalla massa dei titoli azionari divenuti pezzi di carta senza valore, nel nome di Hoover gli sfrattati eressero città di catapecchie ai margini delle metropoli: le hoovervilles. La classe dirigente, incapace di avvedersi degli errori commessi in un decennio, s'illuse ancora di poter fugare le proprie paure face11do disperdere con la violenza le manifestazioni dei disoccupati, mentre Hoover continuava ad affermare che il governo non aveva alcun diritto di intervenire nella situazione economica, meno che mai per adottare provvedimenti assistenziali. Nel '31, i disoccupati erano otto milioni; 1na Walter S. Giffo,rd, capo· dell'organizzazione presidenziale per i soccorsi ai senza-lavoro, affermò che, secondo la « sua rrieditata e sereria opinione», il governo federale « non avrebbe dovuto occuparsi ufficialmente dei soccorsi, ché altrimenti, ne sarebbero risultati diniinuiti il senso di responsabilità locale e la carità privata». Così, nel 1932, alla vigilia dell'elezione presidenziale, l'America era « la prima nazione del mondo che si recava all'ospizio dei poveri in automobile». I contadini, rovinati dalla caduta dei prezzi agricoli, reagivano co,n le armi alle ingiunzioni di esproprio delle banche loro creditrici; metà dei lavoratori dell'industria erano disoccupati; la mancanza di adeguati interventi governativi nel settore delle risorse naturali e della conservazione del suolo minacciava di restituire al deserto le vastissime superfici dell'Ovest fertilizzate dall'opera di generazioni di pionieri. Cosa piì1 grave, le diffico,ltà economièhe confondevano l'opinione p-ubblica inducendo molti a dimettere la loro fiducia nella libertà: « Nominate un dittatore», scriveva « Vanity Fair ». V'era chi sembrava disposto a sacrificare la libertà alla sicurezza, e guardava perfino al regime fascista o a quello sovietico con malcelata simpatia, incap 1ace oramai di percepire quanto vi fosse di tragico in quelle esperienze totalitarie. *** Già al mo·mento della conve11zione del partito democratico che doveva consacrarlo candidato alla Presidenza, F. D. Roosevelt era pienamente consapevole della gravità della crisi e della necessità di porvi rimedio mediante una leadership governativa « dotata - come ora scrive lo Schlesinger - di un potere e di una volontà che le istituzioni rappresentative sembravano impotenti a generare». Tale determinazione portò F. D. Roosevelt a circondarsi di un brain trust espressamente reclutato· sulla base della sua preparazione ad approntare gli strumenti indispensabili perché Presidente e governo federale potessero sostituire all'inazione dei repubblicani un coordinato programma di tempestivi interventi nelle strutture agricole, industriali, finanziarie, assistenziali del Paese, Ò adottare addirittura nU:ovi criterii di pubblico intervento, come avverrà, nel settore delle risorse energetiche e della politica regionale e interstatale di svilup·po, con l'istituzione della Tennessee Valley Authority. 107 Bioliotecaginobianco
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