Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

· Recensioni gnola, se p·ure è esistita, è statà uno strumento positivo nelle mani dei dirigenti come S. Stefano, Montealegre e lo stesso Tanucci, per quella co·mpressione delle forze sociali centrifughe, da cui solo poteva nascere una riforma nei termini del paternalismo illuminato. Ed effettivamente, il giovanissimo Panzini, sottolineando la propria distanza dal tempo di Pietro Giannone mentre ne traccia la Vita e ne ammira l'intelligente e significativa opera, mostra perfettamente di essere consapevole di una civiltà che è molto diversa e più complessa. Polemizzando con il magistrato Buo·nvicino che, in risposta all'i11giusta scomunica decretata dallo Spinelli al Giannone nel 1723, aveva minacciato di arresto i parenti dell'arcivescovo, si esprime in modo liricamente illuministico: « I popoli si illuminano, il magistrato riprende i suoi diritti, il militare rivendica i suoi onori, l'amor di patria e del sovrano cresce, il so·vrano s'ispira alla felicità dei sudditi, i Buonvicini sen muoiono e la ragione e la filoso·fia divenute adulte non faran più decretare per un ecclesiastico colpevole l'arresto de' secolari innocenti». GIUSEPPE RICUPERATI La lezione dell'età di Roosevelt Scrivono Morison e Commager che, negli otto anni della sua Presidenza, Franklin Delano Roosevelt mirò soprattutto a cancellare dalla mente dei connazionali « la perniciosa concezione che il confiitto tra la persona umana e lo stato dovesse essere inevitabile ». A siffatta trasformazione psicolo-gica corrisposero il rafforzamento e l'estensione delle funzioni del governo federale e l'introduzione, nella politica economica, di moderni strumenti di intervento pubblico. Tutto questo non implicò certo una p·arallela trasformazione della democrazia americana in democrazia socialista, né la sua caratterizzazione in senso egualitariò, anche se il principio di una responsabilità comunitari·a volta a garantire la sicurezza di tutti sostituì il laissez f aire di tipo spenceriano che aveva sino ad allora presieduto ai rapporti sociali nella Repub-blica nordan1ericana. In questi limiti Roosevelt attese ad un compito di conservazione: la sua opera di governo, avviata progressivamente sui binari dell'efficienza; rivoluzionò la psicologia degli americani quanto b·astava a preservare il sistema dalle forze dissolvitrici che s'andavano facendo più minacciose, man mano che la crisi degli anni trenta diveniva, da economica, morale. Arthur M. Schlesinger, il più recente e probabilmente più documentato stuq.ioso della politica del grande statista democratico, non sembra volersi discostare da questi giudizi correnti e autorevoli nella sua ricostruzione de « L'età di Roosevelt» che il lettore italiario può ora conoscere grazie alla Collezione di Storia Americana del «Mulino». Il primo volume dell'op.era dello Schlesinger - La crisi del vecchio ordine - 1919-33 - comparve nel 1959. Nella stessa Collezione, curata con impegno da Calamandrei, De Ca105 Bibliotecaginobianco

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