Giuseppe Ricuperati nistico diritto è minore durante il viceregno del cardinale Althann fra il 1722 e il 1728. Recentemente una rivalutazione del_ viceregno· Althann è stata tentata dal Colapietra, per il qt1ale la cattiva fama del cardinale è frutto delle polemiche violentissime dei forensi anticurialisti. Il Co,lapietra si rifà al giudizio moderatamente positivo del Benedickt, sottovalutando completamente le accuse che gli vengono continuamente mosse di aver ceduto nei confronti di Roma. In realtà il viceregno Althann è caratterizzato da un progressivo cedimento verso la curia e da un conflitto fra il viceré e il Collaterale. Il potere centrale interviene capricciosamente, e solo do,po il 1727 in senso favorevole a quest'ultimo. La cronaca drammatica di questo momento è presente minutamente nell'anonimo Racconto di varie notizie accadute nella città di Napoli dall'anno 1700 al 1732 pt1bblicato sull'« Archivio storico delle province napoletane» (1906-1907). Forse qui l'Ajello vede i problemi un po' troppo particolaristicamente, trascinato dal tipo- di ricerca nuova che va svolgendo. Cioè identifica nel personale atteggiamento dell'Althann una condizione politica del Viceregno che ha cause più ampie, tra Vienna e Roma, nel tentativo di concordato. E il fatto che con Almenara e Harrach ci sia un rincn1dimento giurisdizionalistico, non significa altro che il potere centrale intervenga se1npre positivamente a risolvere i co·nflitti locali. Per esempio nel 1727 il conte Bolagnos, luogotenente della Camera, propose di aprire a Napoli il gioco della Beneficiata. L'atteggiamento• dell'opinione pubblica napoletana sia nel Viceregno che a Vienna fu decisamente contraria. Giannone compose una scrittura mostrandone i pericoli e l'antiecono·micità. Ma no1 nostante questi tentativi di evitarlo·, l'appalto fu venduto per 150.000 ducati. Di tutto questo ha piena coscienza, nel suo carteggio, Giannone, che condanna Althann con molta durezza in quel « Memoriale » inedito che l'Ajello mostra di conoscere e che è veramente il documento più severo e più importante di critica al passato governo, sottolineandone le deficienze amministrative, giurisdizionali e per conseguenza anche economiche: « Sono tanti e tali i pregiudizi clìe da pocl1i anni a questa parte si fanno alla real giurisdizione i11 questo regno, che non si trovano parole bastanti per esprimerli. Non possono senza lacri1ne rammentarsi i torti e le oppressioni che soffrì nel passato governo, quando le cose si ridussero a tal estremità, che coloro cl1e doveano essere i custodi si videro congiurati i11sieme co' suoi aggressori per totalmente abbatterla e conculcarla ... ». Giannone traccia la storia di un perso11aggio ese1nplare del viceregno, il duca Pietro Perrelli, che fu mediatore fra Vienna e Roma e si costruì una fortuna familiare e personale su questi rapporti con i cardinali romani. Giannone ne sprezza la moralità politica e la cultura. L'autore di questa ricerca lo difende, citando l'inedita relazione fatta a S. M. il 1° ge11naio 1729 (S.N.S.P. Mss. XXX a. 10). Mostra di ignorare un altro suo inedito, che si conserverebbe mss. alla Biblioteca Nazionale di Palermo Storia e apologia dell'apostolica legazia in Sicilia, di cui da' indicazione il .Bertelli nella Vita di P. G. (p. 134) che potrebbe illuminare questa figura. Certo nello Staats-Archiv di Vienna, nelle carte di Napoli vi sono parecchi documenti riguardanti le 102 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==